Cronaca locale

Chic o low cost, ecco la nuova mappa

Boutique di lusso e negozi per tutti: a Milano le vie per fare acquisti diventano tematiche

Il Quadrilatero della Moda che cambia a vista d'occhio ma resta sempre la roccaforte del lusso. Via Durini che diventa l'epicentro del nuovo distretto del design. City Life che presto sarà il più grande tempio dello shopping italiano. Piazza Cordusio che abbandona la finanza per il lusso. Porta Nuova che va a caccia di clienti (stranieri) per le nuove boutique. Arese, nuova mecca del low cost, che in due mesi ha trascinato fuori dal centro più di due milioni di milanesi.

La Milano dello shopping cambia alla velocità della luce, e non è solo una questione di immagine. Le vie commerciali del centro storico sono il biglietto da visita della città, perché la maggior parte dei turisti stranieri arriva a Milano per fare acquisti, per comprare il Made in Italy passeggiando per le strade più eleganti fra un museo, un teatro, un cortile aperto (con ristorante stellato), una pasticceria blasonata, un chiostro antico, e i tanti palazzi storici. La sfida sarà (anzi è) portare gli stranieri anche nei nuovi quartieri all'ombra dei grattacieli, tanto apprezzati per l'impatto architettonico, ma ancora poco conosciuti per i negozi delle grandi griffe.

Intanto i confini dello shopping si allargano, escono dal centro e includono le periferie. E se è vero che nelle più grandi città del mondo il confine fra negozi di lusso e catene low cost è sempre più labile, è anche vero che le strade di una città sono un po' come il lavoro: più sono «specializzate» meglio è. Per lo shopping è lo stesso: anche le vie commerciali di Milano sono diventate delle vie tematiche. Così chi le frequenta sa già cosa troverà e non perde tempo. Zona che vai acquisti che fai, insomma. I nuovi progetti e i cantieri aperti (o da aprire) sono tanti.

Ecco allora cosa sta cambiando.

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