Cronaca locale

Chiude il festival tra luci e ombre

Migliora la qualità dei film e lo spessore degli ospiti, discutibili le scelte della giuria

A come Animali I veri protagonisti sono loro. A quattro zampe. Cani. Lupi, meglio se mannari. Cavalli, miti icone di un tempo bloccato. Gatti. Theobalda, micia rossa impertinente, è la miglior attrice non protagonista. D'altra parte, il padrone di casa è un Pardo che ammette deroghe. Un corvo riaggiusta perfino un navigatore satellitare. E se la razza padrona fossero loro...

B come Brody È arrivato con mamma e papà. Si è commosso sul palco principale. Ha confessato paure e ambizioni. Sembrava l'antidivo per eccellenza e a casa sua tiene in bacheca un Oscar. La classe non si serve di grancasse o smergoli finti di serie B.

C come Comencini La rappresentante italiana più celebre scivola sulla buccia di banana di un femminismo d'antan, adattato al terzo millennio. I suoi Amori che non sanno stare al mondo fanno pasticci. Le sceneggiatrici sembrano registe. La regista si veste da scrittrice. Gli attori sono devoti di una figlia d'arte dal dente avvelenato. Il produttore, Domenico Procacci, ricorda Briatore ma ha misura e educazione. Merce rarissima.

D come Documentario Il genere è in grande ascesa e s'impadronisce di spazi non suoi. I risultati sono contrastanti. L'ottimo Did you wonder who fired the gun su un delitto razzista in Alabama, confezionato con il gusto del giallo, ridicolizza l'italiano Il monte delle formiche e l'indigeribile vincitore Mrs. Fang.

E come Easy L'opera migliore della pattuglia italiana fa ridere con garbo e raffinatezza, doti ormai sconosciute ai più ed esibisce un caratterista di prim'ordine, Nicola Nocella. Sarà in sala dal 31 agosto e a Locarno non ha avuto quello che meritava. È in buona compagnia, ma forse è di buon auspicio. Il pubblico che lo ha visto è uscito entusiasta. E come Easy. E come entusiasta.

F come Fantasia È la grande assente, ma siamo in Svizzera, porta d'ingresso del profondo Nord. I piatti proposti ai ristoranti sono ricopiature dozzinali dei menu - facili - italiani e non sempre realizzati con la prelibatezza del Belpaese, ma rigorosamente proposti a prezzi alti. Una pallina di gelato, 4 euro. Una bottiglia d'acqua 9 euro. I gadgets non avevano il marchio del «settantesimo», valore di unicità per acquirenti e collezionisti. Occasioni perdute.

G come Grande I film in piazza Grande restano una perla rara. Ricca di suggestione. Emozione. Sogno. A occhi rigorosamente aperti perché le proiezioni della serata sono di buon livello. Cadute poche, applausi tanti.

H come Huppert Vengo. Non vengo. Vengo. Non vengo. La stakanovista Isabelle - 7 film in due anni e mezzo - sfoglia la margherita. Non viene. Il festival si dichiara ufficialmente vedovo e la giuria gioca l'ultima carta. Il Pardo come miglior attrice. Meritato, certo. Ma, altrettanto certamente, non senza avversarie. La Huppert ringrazia e manda il regista di Madam Hyde a ritirare il titolo.

I come Ingiustizia Premiare il cinese Mrs. Fang con tutte le opere di gran lunga migliori a livello oggettivo è un azzardo che non paga. Il pubblico non è così incompetente come qualcuno si ostina a credere. Il festival che s'inchina a film filippini di sei ore, coreani di modesto valore e bulgari noiosissimi - come nelle ultime tre edizioni - rischia di perdere prestigio, privilegiando un documentario sugli ultimi mesi di «vita» di una malata di Alzheimer che lo stesso autore ha giudicato invendibile e non distribuibile. Insulto alla dignità di chi soffre da parte di un cinese che qualcuno ha chiamato maestro. Forse ironicamente.

L come Lucky Il miglior film in concorso al festival - secondo i giudizi di pubblico e critica - non si classifica in nessuna graduatoria. Nemmeno in quella del miglior attore, che Harry Dean Stanton, monumento del cinema americano su tutti i manifesti di Locarno, meritava senza rivali. D'accordo non è venuto perché in aereo non si può fumare. Ma la Huppert...

M come Moda Delle due l'una. O era in ferie. O non ha avuto l'accredito. Chi l'ha vista è pregato di darne immediata notizia. Ma tra attori con le scarpe rotte - Mathieu Amalric - e manager in bermuda il Festival paga pedaggio per motivi di... stile.

N come Novità Il Palacinema è il fiore all'occhiello delle ristrutturazioni. Tre sale di grande livello e capienza aumentano la ricettività della rassegna e rendono più facile la vita al pubblico. Felice sorpresa rispetto agli anni scorsi, l'inedita gentilezza degli addetti all'ingresso in piazza Grande, allo spazio cinema per i dibattiti, nelle sale stampa, al servizio sicurezza. Voto 10.

O come Oriente Cari registi, se appartenete al mondo occidentale, fate ottimi film, avete la sventura di essere americani e magari l'ambizione di presentarvi in concorso internazionale, lasciate perdere. A Locarno piacciono quelli che sono nati dalla Bulgaria a Hokkaido. Meglio se con gli occhi a mandorla. Vedi Lav Diaz. Hong Sang-Soo. Wang Bing. Vuoi mica che ce la faccia uno come John Carroll Lynch, uscito direttamente da Fargo dei fratelli Coen...

P come Pardo È animale simpatico, ma permaloso. Michael Cimino, prendendolo in mano disse che sembrava un pollo. Nemmeno dodici mesi dopo è morto. Jose Luis Alcaine, direttore della fotografia di Almodòvar, lo ha dimenticato sul palco. Lunga vita ad Alcaine e ai suoi 78 anni.

Q come Qualità Decisamente più alta rispetto alle scorse edizioni soprattutto tra i film in concorso. Ottimo lo svizzero Goliath di Dominik Locher che - ahilui - non è nato in Kazakistan. E ha perso. Potrà rifarsi nella prossima vita chiedendo a mammà di scodellarlo oltre cortina.

R come Rimpianto Il sorriso perduto di Vanessa Paradis. Le pesa ancora l'addio del «marito» Johnny Depp. Le domande dei critici. E perfino se stessa.

S come Sconfitta Due i film cinesi in gara. Dragonfly eyes di Xu Bing, fatto di filmati assemblati dalle telecamere di sorveglianza, è bello. Nuovo. Sorprendente. Ha perso. Mrs. Fang del «maestro» Wang Bing è noioso. Invadente. Irrispettoso della malattia e della morte. E vince. Sconfitta anche l'etica.

T come Trasporti Il Comune di Locarno ha toppato. Cala il numero delle navette, senza orari ma con lunghi intervalli. Quindici minuti di riposo all'autista che fa un tragitto di due chilometri è eccessivo. E l'assenza di aria condizionata è devastante nei giorni più torridi.

U come Unico A Chien di Samuel Benchetrit va il record di aver trattato uomini e animali allo stesso modo orribile. Difficile stabilire chi ne usciva peggio. A scanso di equivoci qualcuno è uscito proprio.

V come Vestiti Complimenti a Carlo Chatrian, sempre in smoking e galante al punto da non offendere chi lo affianca in scarpe da jogging. Con Marco Solari, presidente del Festival e Giada Marsadri, presentatrice delle serate, difendono l'eleganza. Un dresscode servirebbe per ospiti e pubblico nelle serate di gala. Sulla passerella e in piazza Grande. Negli incontri in sala stampa. Tenute da spiaggia all'abbuffata di aperitivi nella serata a inviti rendono il festival una sagra. E non lo merita.

Z come Zerbino «Zerbino d'oro» a Thomas Trabacchi, grande sviolinatore della Comencini e Golshifteh Farahani che s'inginocchia davanti a Valérie Massadian. A proposito, ma chi è..

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