Cronaca locale

Il ciak di Invideo sulle seduzioni di oggi

Fino a domenica la rassegna di filmati che indagano nel mondo dei desideri

Patrizia Rappazzo

Trentotto video internazionali, nove eventi, tre masterclass, due matinée dedicate alle scuole per educare le giovani generazioni al linguaggio audiovisivo. Quattro giorni di sperimentazioni tra luci, danza, musica, performance e incontri con gli autori. Ritorna per la ventiseiesima edizione Invideo, la Mostra Internazionale di cinema e video oltre, organizzata da Aiace Milano e diretta da Romano Fattorossi e Sandra Lischi. Lo Spazio Oberdan e l'Istituto Europeo di Design, IED, ospiteranno il festival con proiezioni e incontri con ospiti italiani e internazionali. L'iniziativa è parte del «Mese della sperimentazione sull'immagine» con Filmmaker Festival, Sport Movies & TV Fest, Industry Days di Milano Film Network.

Al centro dell'edizione, in programma fino a domenica, il tema portante riguarda «Le seduzioni», attrazioni visive e desiderio, mutazioni, fascino di corpi e tecnologie, gesti e sguardi. «Può sembrare un lusso, in questi tempi incerti, in queste geografie sconvolte da guerre e disastri naturali, aggravati da incurie e irresponsabilità umane, parlare di seduzioni - spiegano gli organizzatori - eppure le opere, gli incontri e gli eventi ci parlano di attrazioni e desideri, cantano, ci incantano facendoci pensare e ci propongono tipi diversi di seduzione».

Lo spaccato del meglio della produzione internazionale, metà delle quali realizzate da Under 35 concorrono per l'omonimo premio, incentivo alla produzione artistica che vede il video vincitore entrare a far parte dell'archivio permanente alla Fabbrica del Vapore. Dieci i titoli italiani. Tra gli altri, l'anteprima italiana di Final Gathering di Alain Escalle; la prima milanese di Love is All di Francesco Andreotti e Livia Giunti, toccante ritratto di Piergiorgio Welby; i corpi sedotti da inconsci, anche tecnologici, nel corpus di opere della personale dedicata ad Alessandro Amaducci; l'omaggio al cinema indipendente e a una delle sue più importanti protagoniste, Maya Deren in Homage to Maya (2015) dei Karmachina.

E ancora una selezione di videoarte peruviana; i video reportage degli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia de L'Aquila, l'incontro con Georges Bollon, fondatore del Festival del cortometraggio di Clermont Ferrand.

Commenti