Cronaca locale

Un cinemobile Fiat del '36 domani proietta all'aperto: "Gli uomini sono nemici"

La Cineteca e il Piccolo compiono settant'anni e festeggiano con un miracolo. Gli uomini sono nemici di Ettore Giannini, ritenuto disperso fino a qualche tempo fa, ma oggi restaurato, viene proiettato grazie a un Cinemobile Fiat del 1936. Alla fine degli anni Trenta e durante la guerra, il furgone - dotato di un proiettore 35 mm e di altoparlanti incorporati - era utilizzato per portare la magia del cinema nei paesi che erano privi di sale per far scoprire lo stupore della Settima Arte. Una sorta di carro di Tespi cinematografico meccanizzato. Quanto bastava per riprodurre le atmosfere e la visione su grande schermo a un pubblico che non ne conosceva l'esistenza.

Quelle stesse emozioni si possono assaporare nuovamente domani alle 21 al Chiostro del Piccolo dove si potrà assistere a un'opera a suo modo inedita. Come detto, una copia de Gli uomini sono nemici è stata rinvenuta a sorpresa negli archivi della Cineteca. Da lì è stato possibile sottoporla a restauri nella versione ora proposta al pubblico. Il film ha spunti cinematografici di valore. Oltre ad essere la prima apparizione di Silvana Mangano, conta anche la presenza di una giovanissima Valentina Cortese (nella foto) allora ventenne e oggi giunta alle 94 primavere. La trama ha uno spunto bellico, ambientata in un'Italia dilaniata da nazisti e partigiani. Irene è mantenuta da un ricco ingegnere che costruisce fortificazioni per Hitler. In un attentato l'uomo muore e la donna resta sepolta sotto le macerie con Mario, capo dei partigiani. Appena libero, anche questi fugge e lo stesso fa Irene che ripara a Lisbona dove decide di collaborare con i nazisti per vendetta. Così le viene messo a disposizione un agente segreto con il quale porta avanti la sua missione facendo catturare molti esponenti dei clandestini. Dopo aver fatto uccidere un italiano, Irene è catturata dai partigiani che, credendola innocente, la aiutano a imbarcarsi per il Brasile. Alla lunga, viene smascherata e riacciuffata dai partigiani.

SteG

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