Cronaca locale

Il Cio benedice i Giochi d'Italia Ma il governo si prende una pausa

E Sala arruola Christillin, la «lady Olimpiadi» di Torino 2006

Mentre Beppe Sala e Chiara Appendino piantano paletti e polemiche sulla candidatura Cortina-Milano-Torino alle Olimpiadi invernali del 2026 ieri dal Cio è arrivata la benedizione. «Benvenuta alla candidatura italiana a tre città, l'unione delle tre sedi dimostra la forza del nuovo processo di candidatura» è scritto in una nota ufficiale che è anche un assist al presidente del Coni Giovanni Malagò, bersagliato dai sindaci dopo l'approvazione del «tridente». Il Comitato olimpico internazionale, che farà una scrematura dei candidati il prossimo ottobre a Buenos Aires e sceglierà la sede a settembre 2019, ricorda che «l'Italia è entrata nella fase di dialogo senza impegno entro la scadenza del 31 marzo 2018 e ha condotto studi di fattibilità, prima di confermare il proprio progetto. Il Cio continuerà a collaborare con il Coni e le tre città per fornire competenze, contribuendo allo sviluppo di piani in linea con le riforme dell'agenda olimpica 2020 e della nuova normativa. Speriamo per il miglior risultato possibile di questi dialoghi».

Il governo invece prende tempo per lasciar «decantare» le polemiche. «Penso che in questo momento le cose di fermeranno un pò - ha riferito ieri Sala -, immagino che la convocazione ai sindaci annunciata dal sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti non sarà a brevissimo, ma dopo la pausa estiva, ci siamo messaggiati. Io gli ho solo suggerito di chiamarci insieme perchè a questo punto l'unico modo è mettersi intorno al tavolo e vedere se si trova una soluzione» su città capofila, nome, governance, le condizioni poste (solo) da Milano.

Ieri Malagò ha ribadito che se si fosse andati a un voto sui 3 dossier «due sindaci su tre non avrebbero avuto niente, un massacro. Le critiche di Sala? Lui è un esponente politico, io un uomo di sport. É comprensibile che vi siano polemiche e si voglia difendere il proprio territorio ma sarebbe una follia sprecare questa possibilità. E le valutazioni sono state fatte da una commissione guidata da esperti, il mondo dello sport lo ha approvato». Peraltro «ognuno parla un anno prima di governance come se avessimo già vinto (la sede sarà assegnata a settembre 2019) e mi sembra complicato, soprattutto in un Paese come l'Italia». Le Olimpiadi dell'Italia «sono una felice sintesi» ha commentato ieri Evelina Christillin, consigliera Fifa, presidente del Museo Egizio di Torino e dell'Enit ma soprattutto la «lady Olimpiadi» di Torino 2006, è stata presidente del Comitato promotore e poi vicepresidente dei Giochi invernali sotto la Mole. E ricorda che «allora «ci furono diversi cambiamenti rispetto alla prima proposta, giusto che i sindaci dicano la loro ma il dossier dei tecnici non è scritto sulla pietra col sangue». E proprio la Christillin dall'autunno dovrebbe guidare «Milano Smart City», ente promosso da Comune e Camera di commercio per sviluppare progetti di innovazione e turismo. Il capitolo Olimpiadi (ufficialmente) non è contemplato ma va da sè che Sala si avvarrà ampiamente della sua esperienza.

ChiCa

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