Cronaca locale

Comunali, big in campo Battaglia nei capoluoghi

Al voto fra 40 giorni 140 centri in Lombardia La sfida Pd-centrodestra, le ambizioni grilline

Comunali, big in campo Battaglia nei capoluoghi

«Dai che vinciamo» scrive Matteo Salvini pubblicando la foto che lo ritrae insieme a Sara Casanova, leghista candidata sindaco a Lodi. Intanto, all'altro capo della Lombardia, Mariastella Gelmini scende in piazza per Mario Landriscina, candidato sindaco a Como per il centrodestra. Un medico: «La persona giusta per rianimare la città, dicono qui», scherza la coordinatrice regionale di Forza Italia, in riva al lago (e poi a Erba e Cantù) per presentare la lista: «È bellissima - dice - ma restano pochi giorni: 50 giorni col ballottaggio, la campagna elettorale oggi entra nel vivo e vogliamo vincere». Deve vedersela con Maurizio Traglio, l'unico pd passato per le primarie in Lombardia. Intanto a Monza l'ex presidente della Provincia Dario Allevi suona la carica. Affronta l'uscente Roberto Scanagatti e alcuni giorni fa ha ricevuto la visita della leader Fdi Giorgia Meloni. Presentando la lista civica che lo sostiene, Allevi ha galvanizzato l'ambiente: «Il loro contagioso entusiasmo ci permetterà di vincere questa sfida». Anche facendo la tara dei toni, è chiaro che nei tre capoluoghi di provincia che l'11 giugno andranno al voto la battaglia è aperta, anche se difficile. E difficile - come sempre - ma aperta, sembra anche la sfida di Sesto San Giovanni, dove gli azzurri, che schierano Roberto Di Stefano contro Monica Chittò (che ha incassato la visita del ministro Marco Minniti) fanno circolare sensazioni positive, da testa a testa, in un Comune «rossissimo». La Lega punta molto su Legnano con Gianbattista Fratus. «Lombardia popolare» (Ncd) su Magenta con Chiara Calati. Su Sesto, Lodi e Melzo puntano molto anche i 5Stelle.

In Lombardia 140 i centri al voto, 32 sopra i 15mila abitanti. Fra tutti i sindaci, 54 uscenti sono di centrosinistra, 25 di centrodestra e 39 Comuni sono retti da liste civiche. Le restanti sono in amministrazione «straordinaria». Sia a Monza che a Lodi il Pd si presenta con coalizioni che comprendono anche Rifondazione Comunista, ma a Lodi Sinistra italiana corre per conto suo. Il candidato scelto dal Pd nella città di cui è stato sindaco Lorenzo Guerini è Carlo Gendarini, ex presidente della Camera di Commercio. Ma Lodi è retta da un commissario, dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco uscente Simone Uggetti. Sul fronte opposto, però, il centrodestra paga una certa frammentazione (7 candidati in tutto), che però potrebbe rientrare al ballottaggio, come spera il capogruppo regionale Claudio Pedrazzini: «Come in Francia - dice - le posizioni estreme fanno fatica ad avere successo, occorre lavorare su coalizioni con un perno centrale moderato. Il centrodestra ha trovato una sintesi responsabile e può arrivare bene al ballottaggio e poi giocarsela».

Ieri è arrivato Salvini (tornerà) il giorno precedente si era fermato tutto il giorno il governatore Roberto Maroni, la settimana scorsa il collega ligure Giovanni Toti e l'8 maggio è in programma una cena con Gelmini.

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