Cronaca locale

Comunali, i candidati ci sono Coi centristi il nodo è Monza

Centrodestra unito ovunque. Il Carroccio avverte Ncd «Intese organiche o addio all'alleanza in Regione»

Alberto Giannoni

Da qui a poche settimane si sceglierà il sindaco in oltre 130 Comuni lombardi, 30 con più di 15mila abitanti. Tre i capoluoghi di provincia: Monza, Lodi e Como. Nelle tre piazze più in vista l'accordo sui candidati è stato chiuso nell'ambito del centrodestra a tre punte (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia). Problemi si registrano invece se si considera la maggioranza che regge il Pirellone (centrodestra più Lombardia Popolare, come dire l'ex Ncd, che in Regione ha molti posti di responsabilità fra assessori e commissioni).

A Como il tridente Fi-Lega-Fdi punta tutto su un indipendente di area, Mario Landriscina. Ma nell'alleanza, Lombardia Popolare non c'è: «Non ci vogliono», dicono i centristi locali. A Lodi la candidata è Sara Casanova, leghista. L'unico eletto Ncd è andato a sinistra ma il partito, pur orfano di un radicamento vero e proprio, sembra orientato all'accordo di centrodestra, magari in forma di ospitalità nelle liste di Forza Italia, qui guidata dal capogruppo regionale Claudio Pedrazzini. Problemi ci sono invece a Monza, dove il candidato sindaco è un esponente di Forza Italia, l'ex presidente della provincia Dario Allevi. Nel capoluogo brianzolo i centristi andranno al voto con un loro candidato, il medico Pierfranco Maffè.

Fra i centri più importanti, altra candidatura civica a Crema con Enrico Zucchi che ha messo d'accordo tutti. A Legnano in pista c'è un nome importante della Lega, Fabrizio Fratus. La popolosa Sesto San Giovanni va a Forza Italia con il vicepresidente del Consiglio comunale Roberto Di Stefano. Candidato azzurro anche ad Abbiategrasso (con dentro gli ex Ncd) e a Buccinasco, dove si parla del re degli asciugamani elettrici Fumagalli. Anche Cernusco Sul Naviglio dovrebbe toccare a un esponente di Forza Italia, come Lentate sul Seveso, Gussago ed Erba. La Lega avrà suoi candidati a Cantù, Senago, Meda, Lissone, Lesmo, Tradate, Cassano Magnago. A Desenzano si parla di un civico mentre nel Milanese resta scoperta la casella di San Donato. A Magenta dovrebbe averla spuntata una candidata centrista, Chiara Calati di «Magenta popolare», formazione ispirata dall'ex sindaco e attuale assessore regionale, Luca Del Gobbo. Ma in generale nel Milanese (tranne Sesto dove gli Ncd sono orientati su Gianpaolo Caponi) l'accordo c'è praticamente ovunque. Forse anche a Legnano, dove restano resistenze individuali che però potrebbero essere superate.

A Monza dunque resterebbe il caso politico più spinoso. I centristi vanno soli, questo ormai è certo, ma sostengono che in questo modo tratterrebbero un pezzo di società civile altrimenti tentata dal Pd. E immaginano un apparentamento con Allevi al secondo turno. «Noi - dichiara invece il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi - abbiamo riproposto lo schema che ha prodotto ottimi risultati nel governo della Regione. Porte apertissime dunque, ma se correranno da soli a Monza piuttosto che a Legnano, sia chiaro che saremo noi a non volerli alle Regionali». Il messaggio è chiarissimo: «Se vogliono continuare l'ottima esperienza insieme sono i benvenuti, se vanno col Pd trarremo le conseguenze in Lombardia, dove il loro apporto elettorale è irrisorio. E se andranno soli stesso ragionamento» conclude Grimoldi. Del Gobbo è conciliante: «Il dato politico è che, per quanto riguarda il Milanese, la formula del buon governo di Regione Lombardia viene riproposta, come accaduto a Milano con Stefano Parisi.

Questo è importante, bisogna sottolineare il buon lavoro fatto e rivendicare che il modello funziona: questa alleanza non è solo elettorale ma ha contenuti forti, con una proposta ai cittadini che si trasforma in proposta di governo».

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