Cronaca locale

Comune, il Pd "confessa": aumento per i biglietti Atm

Il capogruppo Bertolè: "Copiamo il modello Londra". I milanesi vogliono la M4 ma alla Sinistra non piace

Comune, il Pd "confessa": aumento per i biglietti Atm

Ha lanciato il sasso un paio di settimane fa l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso. Il collega alla Mobilità Pierfrancesco Maran lo ha smentito, ma già il giorno dopo è stato subito più evasivo. E ieri il capogruppo del Pd Lamberto Bertolè ha reso la prospettiva molto più chiara: il Comune aumenterà ancora il costo dei trasporti pubblici.

«Si è parlato molto in questi giorno di aumento sì, aumento no - è partito piano nel suo discorso in aula -. Il problema è più complesso, si tratta di rivedere complessivamente il piano tariffario, ragionando anche in ottica di città metropolitana, Si può copiare il modello Londra, con biglietti differenziati per bus e metropolitana, e tariffe che aumentano secondo le zone coperte». Più stazioni, più centesimi. «Finalmente si è scoperto il vaso di Pandora - interviene il capogruppo della Lega Alessandro Morelli -, Maran aveva collegato l'ipotesi solo ai mancati trasferimenti dagli enti superiori (Regione e Governo), oggi scopriamo che la stangata è già decisa».

La discussione in Consiglio comunale doveva concentrarsi solo sul futuro della M4. L'ultima seduta del 2014 è stata dedicata al progetto della linea Linate-San Cristoforo, approvata in giunta con diversi mal di pancia e l'astensione dell'assessore al Bilancio Francesca Balzani e contestata duramente dalla sinistra radicale e in primis dal presidente del consiglio Basilio Rizzo e dalla capogruppo della Sinistra x Pisapia Anita Sonego, anche ieri in aula. Se dipendesse dai milanesi, avrebbero già deciso senza continuare a macerarsi tra vertici e consigli straordinari. La M4 s'ha da fare, lo pensano 8 su 10. Un 16% sospenderebbe il progetto per migliorarlo, solo il 3% lo abbandonerebbe. Sono i risultati di un'indagine condotta nel mese di dicembre dall'istituto di ricerca Ixe con interviste telefoniche e on line su un campione di 802 cittadini rappresentativi della popolazione e pubblicata da Mm-MuniService, report di informazione sui servizi pubblici milanesi. L'indagine svela un ampio metro-ottimismo, nonostante sacrifici economici e impatto dei cantieri. Il 30% dei cittadini si dichiara già ben informato della questione, il 51 ne ha solo sentito parlare, il 19 non ne sa nulla. La fascia over 55 ne ha una conoscenza più elevata rispetto agli under 24. Tra i principali vantaggi segnalati: con la M4 sarà più facile raggiungere gli aeroporti (molto o abbastanza per l'88% degli intervistati), miglioreranno gli spostamenti in città (87%), ci sarà meno traffico (79%) e per 2 su 3 darà impulso all'economia.

Gli svantaggi: disagi legati ai cantieri (molto o abbastanza per il 41%), il 49% teme l'impatto del costo sui futuri bilanci del Comune, il 56% è preoccupato per la durata dei lavori. E nonostante le criticità, nel bilancio vantaggi-svantaggi prevale una percezione molto positiva della nuova linea (74%), e cresce tra le persone che si dichiarano più informate (82%). Alla domanda, che fare del progetto, risponde di andare avanti con il progetto così com'è l'81%. Andare avanti, senza perdere altro tempo in chiacchiere è la richiesta contenuta anche negli ordini del giorno presentati ieri in aula dal Forza Italia, Lega e Fdi e votati anche da Pd e Sel, contrari Rizzo, Sonego e il 5 Stelle Mattia Calise, si sono astenuti David Gentili del Pd e Manfredi Palmeri) Polo dei milanesi). «Mi domando come possa continuare a fare il presidente e stare in maggioranza se contesta tutte le linee strategiche» interviene il capogruppo Fi Pietro Tatarella. Bertolè sottoscrive la richiesta di proseguire spediti con la M4, ipotizzando la revisione tariffaria ma andando cauto «sulla privatizzazione di altre società per coprire i costi». Idea lanciata dal suo segretario metropolitano Pietro Bussolati.

L'aula ha chiesto tutele per il cantiere Dezza-Solari.

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