Cronaca locale

Il Comune di Sesto revoca la «licenza» È la delibera che ferma la moschea

Annullato il permesso edilizio in via Luini. Ok da tutto il centrodestra

(...) critica dell'hinterland, di una sorta di «Mecca» italiana: una moschea considerata sovradimensionata (stiamo parlando di 2.400 metri quadrati e 4mila posti) e - almeno a giudizio del centrodestra - non del tutto trasparente quanto a finanziamenti e rapporti internazionali, nonché difforme dalla legge regionale.

Ieri la giunta Di Stefano ha mantenuto questo impegno, e lo ha fatto con una delibera tecnicamente complessa, che può essere considerata il primo stop formale alla mega opera. L'amministrazione comunale ha preso atto «di una serie di inadempimenti da parte del Centro culturale islamico rispetto agli impegni previsti nelle convenzioni del 2013 e del 2015». «Mancato pagamento della somma di 320.000 euro, dei quali, 20.000 euro a saldo del diritto di superficie, 250mila euro quale contributo per le opere aggiuntive e 50mila euro per la monetizzazione dei parcheggi; mancato completamento della procedura di avvenuta bonifica; mancato avvio della fase di realizzazione della struttura «Centro culturale islamico» il cui inizio lavori - in base al cronoprogramma - doveva avere corso a partire dal mese di settembre 2016». Per Di Stefano si tratta di «mancanze gravi che hanno spinto l'intera giunta a dare mandato agli uffici competenti di intraprendere le opportune azioni per le contestazioni di rito e la successiva risoluzione della convenzione». La delibera fa seguito a un altro provvedimento posto in essere nei giorni scorsi dall'amministrazione comunale, che ha comunicato al Centro culturale islamico la decadenza dal titolo abilitativo alla costruzione del luogo di culto. «Abbiamo effettuato un importantissimo passaggio di un percorso - spiega il sindaco - che porterà alla definitiva archiviazione del progetto di costruzione della più grande moschea del Nord Italia. Un impegno preso con i sestesi che intendo portare definitivamente a termine nei primi cento giorni di governo della città». Con questo formale atto amministrativo di revoca del permesso edilizio, spiega l'assessore all'Urbanistica Antonio Lamiranda (Fdi), «viene, di fatto, fermata la costruzione dell'opera». L'atto di indirizzo della giunta, «a fronte delle gravi violazioni di legge e contrattuali riscontrate, porterà inevitabilmente alla definitiva risoluzione della convenzione stipulata per la realizzazione della moschea». Piovono i commenti soddisfatti del centrodestra: «È il coronamento di una lunga battaglia iniziata dai banchi dell'opposizione e sulla quale avevamo preso con i cittadini un impegno chiaro» esulta Giorgia Meloni, che di Fdi è presidente. Un altro assessore di Fdi, Viviana Beccalossi (Regione Lombardia) parla di un «segnale forte», come il capogruppo Riccardo De Corato. «È una vittoria politica per la Lega Nord, che si è sempre battuta contro questa assurdità» rivendica il segretario lombardo della Lega Nord Paolo Grimoldi. E Matteo Salvini avverte: «Nessuna concessione a chi non rispetta le regole». Con toni diversi, la leader lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini, vede un'iniziativa «di buon senso e assolutamente conseguente al programma elettorale». «Nessun gesto improvvisato né tanto meno improntato a una qualsiasi forma di discriminazione». «Il Comune - garantisce - lavorerà per consolidare il rispetto e la convivenza tra realtà diverse».

Alberto Giannoni

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