Cronaca locale

«Così porterò sui Navigli i tesori dell'Ermitage e aumenterò la sicurezza»

Il giornalista dalmata in lista col centrodestra

Dario Fertilio di politica si è sempre occupato. Ma da giornalista, con la penna e il taccuino in mano. Ora, a 67 anni, origini dalmate, ha scelto di scendere in campo in prima persona, nella lista civica a sostegno di Stefano Parisi.

Questa è la sua prima volta da candidato?

«Sì, voglio mettermi in gioco direttamente. Per fare e non solo per criticare. Beninteso, lo spirito critico non lo perdo di certo».

Come mai ha scelto una lista civica?

«Un giornalista ha una certa indipendenza che non può essere ombreggiata da una bandiera di partito».

Che valore aggiunto può portare un giornalista alla politica?

«Sono stato l'ultimo assunto da Giovanni Spadolini al Corriere d'informazione. Quando facevo il reporter ho conosciuto gli aspetti più sgradevoli di Milano. E ho una visione politica e culturale complessiva della città».

Proposte?

«Ho un asso nella manica. Si tratta di una bella iniziativa culturale»

Ci dica, ci dica.

«Sono in contatto con l'Ermitage di San Pietroburgo. Il museo è pronto ad aprire a Milano una sua succursale dove fare attività culturali di tipo filantropico».

Interessante. Ha già in mente una sede?

«Il sogno è che apra sui Navigli. Quale posto migliore per riprodurre l'atmosfera di San Pietroburgo?».

Quali sono le priorità per Milano?

«La sicurezza. Voglio che il vigile di quartiere sia sostenuto dall'amministrazione e che le sue segnalazioni abbiano risposte dirette e veloci. Altrimenti la gente perde fiducia in lui. E poi è fondamentale garantire il diritto di risposta».

Cioè avvicinare il Comune ai cittadini?

«Esatto. La democrazia diretta è fondamentale. E poi penso a uno sportello del cittadino, fisico e telematico, dove dare informazioni sui servizi e sui regolamenti. In tanti hanno bisogno di chiarezza, altrimenti non sanno se hanno diritto a un servizio o no».

Da giornalista cosa pensa dei sondaggi, un po' contraddittori, sulle comunali?

«Quando ero io a occuparmi di sondaggi, Ostellino mi raccomandò di precisare sempre il campione scelto e di considerare il modo in cui viene posta la domanda. Aspetti che incidono parecchio sul risultato. In sostanza, dei sondaggi mi fido poco».

Con chi è elettoralmente accoppiato?

«Con il notaio Anita Varsallona, molto brava. Ma contesto questo sistema delle gabbie sessuali: è uno schiaffo al liberalismo.

Mi auguro sia l'ultima volta che si usi questo metodo».

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