Cronaca locale

La crisi ci fa più attenti: diminuiti gli oggetti persi

Nei primi sei mesi recuperati 15mila articoli, 800 in meno dell'anno passato Tanti documenti e carte di credito, ma anche quadri e strumenti musicali

La crisi ci fa più attenti: diminuiti gli oggetti persi

Un quadro, uno strumento musicale, 165 libri. Sono le cose più strane rinvenute dall'Ufficio oggetti smarriti del Comune di Milano. Tra gennaio e luglio 2014 sono stati 15.099 i beni perduti dai milanesi sulle strade, in tram, in metro, oppure dimenticate in un bar o al ristorante, ma con attenzione e parsimonia, maturate da una crisi che ci fa stimare le cose che abbiamo, perché l'anno scorso la cifra era più alta: 15 mila e 800, pari a un 15 per cento. Grazie alle 19mila descrizioni fornite via telefono dagli operatori agli sportelli e le 1.250 informazioni rilasciate attraverso il servizio on line, molti oggetti sono ritornati ai proprietari e ben 2.291 in tempo immediato, perché i cittadini sono stati contattati direttamente. Invece tutto quanto rimarrà in deposito, se non richiesto, entro verrà messo all'asta, teoricamente entro un anno.

Qual è a Milano la cosa più perduta? Il documento personale, che tocca il 40 per cento del totale, ovvero 6.036 carte d'identità, di credito, di circolazione, libretti di risparmio e degli assegni, travel check, libretti di lavoro. I milanesi in questo ultimo anno sono stati invece molto più attenti ai loro portafogli. Sono 1.951 le mini - casseforti da tasca e da borsetta ritrovate, il 14 per cento in meno rispetto ai primi sei mesi 2013, quando erano arrivati a quota 2.276. Oggi guadagnare l'euro costa lacrime e sangue per cui gli si riserva un'attenzione cosciente del valore del denaro. Borse e borselli infine, sono 821, le chiavi 611.

«Santo cielo, dove ho lasciato l'ombrello?», forse è la domanda che ci poniamo più frequentemente e tanto più spesso ora che il cielo piange a volontà sulle nostre teste stanche e distratte. Eppure sono solo 51 gli ombrelli rinvenuti, forse perché, una volta distrattamente abbandonati in un ufficio o in su un sedile, passano di mano in mano con facilità. Tanti invece gli indumenti, il 7 per cento, pari ad una cifra di 1.058 articoli, come guanti o cappelli, e si contano 262 sciarpe, 239 occhiali, 68 scarpe.

Le uniche cose in aumento sono i beni tecnologici, perché in mano ai giovani, forse più distratti degli adulti, o perché meno cari ai proprietari di quanto si possa credere oppure semplicemente perché aumentati di numero. Nel 2013 furono 500, nel 2014 sono stati 569 e comprendono macchine fotografiche, videocamere, computer, palmari, navigatori, cellulari e accessori vari legati alla telefonia. Scendono i gioielli e i preziosi in generale: solo 105, il 24 per cento in meno. Donne e uomini stanno attenti ai loro bracciali, anelli, orologi, collane e spille, o forse ne portano meno in questo momento in cui indossare un oggetto di valore non è solo un pericolo ma anche uno «schiaffo alla miseria».

Per recuperare portafogli o cappello ci si deve rivolgere all'ufficio in via Friuli 30, telefonando al numero 02.88453900, inviando un fax allo 02.88453996, oppure ci si può collegare on line alla sezione «Servizi» del Comune.

All'atto della restituzione è necessario fornire un documento ed è previsto un pagamento conteggiato in base al tempo in cui l'oggetto è rimasto in deposito: 5 euro fino a novanta giorni di custodia, 10 fino a 14 mesi e 50 euro oltre i 14 mesi.

Commenti