Cronaca locale

Dagli ombrelloni agli zerbini, Sala "riordina" i bar in centro

Tavoli e sedie beige o avorio, vietati tappeti e pedane Pronte le linee guida per valorizzare le vie turistiche

Dagli ombrelloni agli zerbini, Sala "riordina" i bar in centro

La goccia che fatto traboccare il vaso - pare - sono stati i tavoli di plastica e i narghilè in un locale vista guglie. Il Comune lancia ora l'operazione maquillage del centro. La giunta ha approvato il Piano di zona ed entro il 2021 tutti i bar e ristoranti di piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele e vie limitrofe dovranno adeguarsi. Dai colori e materiali ammessi per tavoli, sedie, tende solari e ombrelloni alle dimensioni dei portamenù, è tutto regolamento nel dettaglio e non si potrà sgarrare, pena la rimozione dell'arredo con una sfumatura che stona col contesto.

Le linee guida (scritte d'intesa con il Municipio 1, la Sovrintendenza alle Belle arti e Confcommercio) puntano a un «riordino e maggior decoro» nelle vie del centro che sono «il biglietto da visita per milioni di visitatori» spiega l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran che ricorda come negli ultimi anni l'amministrazione si sia già concentrata sul restyling della pavimentazione (ad esempio) in Galleria, portici del Duomo, Santa Radegonda, «a breve sistemeremo anche via Agnello, via Marino e via Ragazzi del '99»

I titolari dei locali avranno quindi circa due anni di tempo per mettersi in regola. Partiamo da tavoli e sedie. Il nuovo piano del Comune impone che siano di design lineare e gli unici colori consentiti («armonizzati al contesto monumentale») saranno marrone, beige, avorio, bianco, grigio scuro e grigio chiaro. I complementi di arredo come tovaglie o imbottiture delle sedie dovranno essere coordinati con ombrelloni e tende solari, sempre nella gamma dei colori ammessi. Andando ancora oltre, si suggerisce l'utilizzo di «materiali riciclati o riciclabili». Tinta unita avorio/ecrù e insegna del locale di colore beige grigiastro per le tende solari (di tipo verticale). Gli ombrelloni? Sempre tessuto solo nella tinta avorio/ecrù, copertura di forma quadrata, altezza massima di due metri e mezzo, vietate le scritte pubblicitarie o con l'insegna del bar o ristorante.

In piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele si alza l'asticella del rigore. Vietato l'utilizzo di pedane, pavimentazioni, tappeti, zerbini, dehor e controventature, per tutte le altre strade inseriti nella zona sotto tutela la posa di questi arredi dovrà essere concordata con l'Ufficio Arredo urbano del Comune e la Soprintendenza. Sempre lungo l'asse Duomo-San Babila saranno ammesse solo fioriere ornamentali adiacenti agli edifici e i paraventi per delimitare l'area esterna dovranno essere leggeri, trasparenti e di altezza massima di un metro e mezzo, banditi inoltre gazebo per la somministrazione di cibi e bevande. Al capitolo illuminazione invece si legge che saranno consentiti «faretti agganciati alle strutture di ombrelloni» o in alternativa «piantane con montante grigio», sempre previo permesso della Soprintendenza e dell'ufficio dedicato. Un pugno nell'occhio sono considerati i portamenù esterni di alcuni locali, quasi dei «catafalchi», quindi il piano di zona prescrive che in futuro siano «di tipo leggero, dimensioni ridotte, non ingombranti». Certificazione Ce obbligatoria per gli irradiatori di calore. Sotto i portici del Duomo le insegne degli esercizi devono essere nel sopravetrina con sfondo nero e scritta dorata, negli altri edifici che si affacciano sulla piazza sempre insegne nel sopravetrina ma basta che siano di «tipo e colore unitario». I messaggi pubblicitari già dal 2006 possono occupare solo il 50% delle vetrine e le decorazioni devono essere di colore oro, bianco, nero, argentato e sabbiato.

Oltre a Duomo e corso Vittorio dovranno adeguarsi al Piano i locali di via Cattaneo, Pellico, Foscolo, Berchet, San Raffaele, Santa Radegonda, Ragazzi del '99, Agnello, Hoepli, San Paolo, piazza del Liberty, San Pietro all'Orto, Cesare Beccaria, Passarella, Pattari, Marconi e piazza San Carlo.

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