Cronaca locale

Dai parcheggi al parco dei bimbi a Farini 40 richieste del centrodestra sugli ex scali

Partito il match in aula sul recupero delle sette aree ferroviarie dismesse

Martina Carnovale

Dopo sette mesi di audizioni e consultazioni, la mozione di indirizzo sulla riqualificazione degli ex scali ferroviari è approdata ieri in consiglio comunale e il centrodestra è già pronto a dare battaglia in aula per fare in modo che il nuovo accordo di programma «non sia una rivisitazione di quello già bocciato». Il gruppo azzurro ha presentato 14 emendamenti che vogliono essere proposte «concrete», anche se per il capogruppo Gianluca Comazzi la mozione firmata da Carlo Monguzzi e Bruno Ceccarelli «dal punto di vista politico non ha nessun valore». Si tratta infatti solo di un «regolamento di conti tra le correnti del Pd», un contentino per i paladini dell'ecologia e un modo per non fare emergere quelle che per i forzisti sono le spaccature ormai evidenti all'interno della maggioranza che sostiene il sindaco Beppe Sala. Presentando la mozione in aula, Monguzzi ha parlato di 306,5 milioni di euro che entrerebbero nelle casse del Comune se l'accordo di programma venisse approvato. Soldi che il capogruppo leghista Alessandro Morelli definisce «ferrodollari» perché provengono dalle Ferrovie e che derivano dalla somma degli oneri di urbanizzazione, dei contributi che vanno versati sul costruito e delle plusvalenze sulla realizzazione della «circle line» e alla quale si aggiungono i vantaggi che provengono dalla bonifica dei terreni e dalla realizzazione di aree verdi. Se, però, per i promotori l'essere arrivati a prevedere due terzi di verde sulle aree degli scali «è una conquista» insieme ai 200mila metri quadri delle cosiddette rotaie verdi, l'opposizione non è soddisfatta e ha presentato 46 proposte di modifica. Tra le 14 di Forza Italia, quella che chiede un impegno più serio nella realizzazione di strade di collegamento tra gli scali perché «le piste ciclabili non bastano», sottolinea Fabrizio De Pasquale, e quella che chiede un piano per la realizzazione di nuovi parcheggi pubblici, in particolare nello scalo di Porta Genova. Gli azzurri chiedono inoltre un investimento maggiore dei 50 milioni previsti nell'accordo precedente per il potenziamento della «circle line» e la realizzazione di un parco per l'infanzia allo Scalo Farini. Il record degli emendamenti va al Carroccio che ne ha presentati una trentina chiedendo, ad esempio, che le opere pubbliche realizzate a scomputo oneri siano fatte prima di quelle destinate alla vendita sul mercato privato. Richiesta che viene anche da uno dei 9 emendamenti del Movimento 5 stelle. Basilio Rizzo di Milano in Comune ha chiesto invece nel suo unico emendamento che l'accordo di programma torni in consiglio prima della firma definitiva, per verificare che gli indirizzi dell'aula siano stati effettivamente seguiti. La discussione andrà avanti anche nella prossima seduta e, secondo le previsioni del capogruppo Pd Filippo Barberis, dovrebbe terminare già giovedì con il voto alla mozione.

Di quella l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran dovrà tener conto quando si siederà al tavolo con Fs sistemi Urbani, proprietaria delle aree.

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