Cronaca locale

Dalla Darsena all'Arco, la notte non finisce mai

Un business da 31 miliardi ma a caro prezzo per i residenti da sempre sul piede di guerra

Dalla Darsena all'Arco, la notte non finisce mai

La notte non finisce mai, come la movida. Che quasi sempre, però, si porta dietro anche tanti altri guai. Dal traffico al caos, dal degrado allo spaccio, alla microcriminalità che ci «sguazza» laddove c'è baraonda. É una somma di fattori che però, visti i numeri di reati e controlli, mettono a rischio la tranquillità di alcuni quartieri della città che soprattutto nel fine settimana vivono sotto assedio. Luoghi «storici» come le Colonne, Piazza Vetra, Corso Como, Corso Garibaldi, viale Alemagna, l'Arco della Pace tanto per citarne alcuni. Luoghi che si stanno trasformando come la Darsena e che sono diventate l'epicentro delle notti «agitate» di una città che, soprattutto tra gli adolescenti, alza sistematicamente il gomito. Con tutto ciò che ne consegue.

Un business che numeri alla mano che sono poi quelli della camera di Commercio elaborati nello scorso anno, solo in città tra giro d'affari, addetti e imprese vale 31 miliardi di euro all'anno. Ma la convivenza urbana tra il popolo della notte e tra chi invece la notte vuole star tranquillo è complicata. E' sempre stato così. Appelli, proteste, ordinanze antirumore ed antivetro, la «grana» è passata tra le mani di almeno quattro sindaci in questi anni. Sollecitati dalle proteste dei residenti e dagli episodi di cronaca che spesso rendono pesanti i bilanci dei weekend. La lotta è in particolare agli eventi, al volume troppo alto della musica nei locali, al traffico, al degrado che segue le notti alcoliche e che toglie il sonno a chi vive nel quartieri. I comitati chiedono più regole e più sicurezza. Chiedono maggiori tutele, lamentando che spesso i limiti e gli orari non vengano rispettati. E poi c'è la criminalità. Nel Municipio 1 la questione «critica» riguarda lo spaccio in tutto il quartiere Carrobbio ma lo stesso problema riguarda l'Arco della Pace, Corso Como, i dintorni di via Lecco e piazza Vetra. Che pochi giorni fa ha festeggiato l'inizio dei lavori di riqualificazione dell'ex esattoria. «Riqualificare una piazza non vuol dire realizzare un maquillage ed ignorare quanto gravita attorno- spiega l'assessore alla sicurezza della Regione Riccardo De Corato- Le colonne di San Lorenzo, a pochi metri di distanza, sono il luogo di spaccio di nigeriani, e gli stessi immobili oggetto della riqualificazione, sono rifugio di balordi e spacciatori. Tempo fa incontrai i commercianti della zona che mi testimoniarono la loro paura e la loro preoccupazione per quanto accade la sera».

«Il timore dei residenti- continua l'ex vicesindaco- è che si voglia creare un'altra zona di movida incontrollata, come quella dei Navigli, e magari, nel mentre qualche nostalgico di battaglie passate oggi ancora Assessore, voglia o ipotizzi una rimozione modulata della cancellata. Se l'obiettivo è realmente quello di riqualificare l'area, è chiaro che nessuno della Giunta debba pensare di togliere la recinzione.

Ora che il progetto è partito invito il Comune a pensare a misure per la tutela dei residenti e dei commercianti dell'area che oggi è ancora, dopo l'imbrunire, terra di nessuno o, meglio, terra di spacciatori nordafricani».

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