Cronaca locale

De Bortoli, Scalpelli e Sala ecco chi fa paura a Pisapia

Il sindaco guarda a Renzi, che però gli preferirebbe la Mosca Tra fondazioni e primarie, in molti sono già pronti alla sfida

De Bortoli, Scalpelli e Sala ecco chi fa paura a Pisapia

Da Ferruccio De Bortoli ad Alessia Mosca, ma anche Sergio Scalpelli, Matteo Salvini, Maurizio Lupi, Giulio Gallera o Claudio De Albertis. Basterà aspettare qualche giorno e le candidature a sindaco cominceranno a venire allo scoperto. Perché è vero che i favoriti di solito cercano di restare nascosti per non finire bruciati, ma la rincorsa lunga che portò Giuliano Pisapia a Palazzo Marino grazie all'ottimo lavoro di Paolo Limonta tra onlus, comitati, quartieri e centri sociali è la dimostrazione che oggi il consenso si costruisce con il tempo e la pazienza. E così l'anno e mezzo che manca a maggio 2016 è il lasso giusto per cominciare a scoprire le carte. E, infatti, ha già cominciato a muoversi Pisapia che nel suo studio a Palazzo Marino in questi giorni di agosto ha già cercato di ricomporre i pezzi della «cosa arancione». A consulto la guida dei Comitati per Pisapia Limonta, Gianni Confalonieri , il guru arancione Franco D'Alfonso , la «civica» Lucia Castellano e il vendoliano Luca Gibillini . La sua intenzione è fare da «ponte» a Renzi, ma invitandolo a guardare di più a sinistra.

Ora tocca agli altri partire già in autunno con associazioni e fondazioni, il nuovo travestimento per aggirare quel non troppo sottile fastidio per la politica che ha preso ormai lo stomaco degli italiani. Anche se le ultime e pessime esperienze con i tecnici o i non-politici (vedi Mario Monti a Palazzo Chigi o Ignazio Marino e Pisapia a Roma e Milano) forse porteranno a un riflusso verso il politico puro. Pronto a riutilizzare i voti virtuali dei sondaggi per ritirarsi, ma solo in cambio di un posto da assessore (vista la stretta sulle partecipate). Tutto ruota intorno a Pisapia: dovessero esserci elezioni nazionali o un nuovo governo andrà a Roma, altrimenti sarà costretto a ripresentarsi qui. Lasciando il tempo di crescere (è il ragionamento fatto dai vertici del Pd), a quella generazione di trenta-quarantenni che avrebbero altri cinque anni per farsi le ossa negli assessorati. Ancora a danno dei milanesi. I due Pierfrancesco, Majorino e Maran , ma anche di Lia Quartapelle . E soprattutto Alessia Mosca che quel «pigliatutto» di Matteo Renzi vuole assolutamente sindaco. Scelta da Renzi come capolista alle Europee, la Mosca è stata la più votata a Milano con 31.367 preferenze. Meno indolore sarebbe la promozione del vice sindaco Ada Lucia De Cesaris per cui lavorerebbe il team rimesso insieme da Pisapia e che a Ferragosto ha già fatto le prove generali. Da non escludere il fondatore di ArcipelagoMilano Luca Beltrami Gadola e come battitore libero l'ex presidente del consiglio provinciale Roberto Caputo che varerà una «associazione-pensatoio» per «raccogliere idee sul 2016». Un po' bruciacchiato dai cantieri in ritardo il commissario Expo Giuseppe Sala che piace a sinistra, ma in passato è stato contattato anche da Silvio Berlusconi . Anche se i grandi elogi dei sindaci di Torino Piero Fassino e di Rimini Andrea Gnassi al Meeting di Cl, fanno pensare che su Sala il Pd punti ancora.

Un Berlusconi che, passando al centrodestra, avrà un bel daffare a sbrogliare il solito rebus di nomi. Ma solo dopo aver sfogliato la margherita del politico o non-politico e del primarie o non primarie: chiaro che ripescare un jolly come fu a suo tempo Gabriele Albertini , consentirebbe di riprendere Palazzo Marino alle sinistre. Di certo in campo c'è il segretario della Lega Matteo Salvini (19.714 preferenze alle Europee solo a Milano) che a giorni comincerà una campagna elettorale che promette «martellante, voto per voto». In campo per Forza Italia c'è l'ex assessore nella seconda giunta Albertini Giulio Gallera, pronto a «coinvolgere la società civile». Per gli «alfaniani» di Ncd già allo scoperto la candidatura del ministro Maurizio Lupi , un po' in calo dopo il deludente risultato (di partito e personale) alle Europee. In corsa l'eterno presidente di Confcommercio Carluccio Sangalli e l'ex ministro Paolo Romani , ma il nome emergente è quello del numero uno di Assimpredil Claudio De Albertis che da presidente ha risanato i conti della Triennale. Ma a muoversi parecchio è un'area tra la politica e la società civile che ruota intorno al nome e alle relazioni, più che alla creatura politica, di Corrado Passera .

E qui i candidati sono il direttore (uscente) del Corriere Ferruccio De Bortoli e di un altro ex della giunta Albertini (quella degli «assessori intelligenti») e oggi Fastweb Sergio Scalpelli .

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