Cronaca locale

Il decalogo di Forza Italia per dare forza alle imprese

Gelmini: «Flat tax e nuovo Codice degli appalti Dall'ascolto delle categorie la ricetta per il rilancio»

Marta Bravi

Forza Italia presenta il decalogo per l'impresa: dalla riforma del sistema tributario con l'introduzione della Flat Tax alla semplificazione delle procedure, passando per il potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro e del contratto di apprendistato. Ancora la facilitazione dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese, la riduzione del cuneo fiscale per i neoassunti under 30, il sostegno alle start up innovative e l'istituzione dello statuto dei lavoratori autonomi. «Sono alcune delle proposte che come Forza Italia vogliamo mettere in campo per sostenere il fare impresa in Italia». Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, capolista nel plurinominale a Milano 1, e all'uninominale a Desenzano presenta a Milano nella sede di Confcommercio le priorità per sostenere il mondo produttivo.

La piattaforma programmatica è articolata in undici i capitoli: meno tasse, Stato più efficiente e pubblica amministrazione digitalizzata, sostenibilità ambientale, riduzione dei vincoli dall'Europa, lavoro e istruzione, promozione dell'innovazione del piano Industria 4.0, protezione del commercio di vicinato e patto di sviluppo per il Turismo, superamento dell'attuale legge quadro sull'artigianato, settore agroalimentare, rilancio dell'edilizia e revisione del Codice degli appalti, sviluppo delle professioni.

«Abbiamo voluto incontrare e confrontarci con il mondo associativo, delle professioni e dell'impresa. Questa non è una scelta di facciata, ma una necessità per poter interpretare al meglio le istanze del Paese nell'interesse di tutti - aggiunge Gelmini -. Per noi i corpi intermedi, le imprese, le partite iva, i sindacati non sono soggetti estranei oppure ostili, come ha fatto intendere Matteo Renzi in questi anni , bensì interlocutori fondamentali e necessari per costruire un programma utile a famiglie e imprese».

L'incontro con i rappresentanti di Confcommercio, Federdistribuzione, Federlegno, Assimpredil Ance, Confagricoltura, APA Confartigianato, Confprofessioni, Coldiretti, Ucimu, Federnotai è solo l'ultimo di un dialogo che va avanti da cinque anni «e che deve diventare un metodo di lavoro, con un tavolo permanente di confronto con le categorie e le associazioni - spiega Francesco Ferri, candidato al Parlamento nel collegio plurinominale Seregno Monza Brianza - che permetta di valutare l'Impact report di quanto attuato dal prossimo governo, secondo la migliore tradizione anglosassone».

«Da rappresentante di un comparto produttivo, il più grande scoglio incontrato nel confronto con la politica è l'impreparazione - commenta Luca Squeri, candidato allaCcamera nel collegio di Cologno Monzese -.

Serve un cambio di passo nel dialogo tra istituzioni e categorie: la chiave di volta è la capacità di ascoltare, comprendere e trasformare le singole istanze in un'iniziativa politica che sia nell'interesse di tutto il Paese».

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