Cronaca locale

Dee Dee, quattro sere con la Lady del jazz

Dee Dee, quattro sere con la Lady del jazz

«Heading to Blue Note Milano for a few days with my fellas! Ciao!». Questo il breve post sul proprio Facebook personale con cui Dee Dee Bridgewater, una delle voci più celebri e raffinate della scena jazz degli ultimi tre decenni, ha annunciato il suo ennesimo ritorno in Italia, la sua “terza patria” dopo gli Stati Uniti (è nata a Memphis nel 1950) e il Mali (la terra degli avi).

Per accontentare i (tanti) fan della signora Denise Eileen Garrett (come da anagrafe…), il Blue Note ha approntato una «quattro giorni di concerti»: si comincia stasera (unico live alle 21), per poi proseguire con due esibizioni domani (alle 21 e alle 23), dopodomani e sabato (in entrambi i casi alle 21 e alle 23.30).

Vincitrice di un tris di Grammy e pure di un Sanremo in coppia coi Pooh (roba dei 1990...), la sempre più brava «signora del canto» sta portando avanti una grande e nobile tradizione, quello delle jazz ladies - dalla grande Billie Holiday, alla quale nel 2009 ha reso un originale tributo («Eleanora Fagan (1915–1959): To Billie with Love From Dee Dee Bridgewater», il titolo di questa singolare biografia in musica), ad Ella Fitzgerald, con la quale possiede diversi punti in comune -, ma con l'atteggiamento dell'artista che, con coraggio e tanta umiltà, scava e ricerca continuamente nuovi punti di approdo. Perciò, non stupisce la sua marcata propensione a rivoltare con un calzino (e di continuo) standard celebri e riconoscibili per trovare una chiave originale di lettura, affermando un personale punto di vista interpretativo. Che nel jazz poi è la sua essenza.

La cantante che ha avuto la fortuna di lavorare con jazzisti del calibro di Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max Roach, Sonny Rollins e Ray Charles e che è restia (per usare un eufemismo) a tenere in conto delle convenzioni sarà accompagnata dalla sua ultima formazione, i DvrkFunk, una band ben assortita in cui spiccano l'eccellente tromba di Theo Croker e l'ottimo sax di Irwin Hall (completano il cast: Eric Wheeler al basso, Michael King al piano e alle tastiere e infine Kassa Overall alla batteria).

Facile preventivare show molti diversi l'uno dall'altro. D'altronde, Dee Dee Bridgewater è in grado di spaziare dal repertorio personale a quello delle regine del jazz sopra citate fino ai classici di John Coltrane, Thelonious Monk e George Gershwin; dallo swing al funk e alle sue sempre più ricorrenti incursioni nel repertorio africano.

A titolo esemplificativo, vale la pena ricordare un album di qualche anno fa, «Red Earth, A Malian Journey», con il quale ha cercato di fondere le tradizioni vocali e musicali del jazz nero americano con i ritmi, i suoni, le voci e gli strumenti popolari del Mali, la terra dei suoi avi.

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