Cronaca locale

Devastata la pista d'atletica nel giorno dell'inaugurazione

Vandali a San Donato distruggono l'impianto Mattei. Da anni si aspettava la riapertura: spesi 600mila euro

Devastata la pista d'atletica nel giorno dell'inaugurazione

«Niente resterà impunito». Gronda indignazione e rabbia il commento a botta calda di Andrea Checchi, sindaco di San Donato, alla scoperta di quanto era accaduto nella notte. Ieri doveva essere una giornata di festa, per gli appassionati dello sport sandonatesi e di tutto il sud Milano: riapriva, dopo decenni di incuria e mesi di lavori, la storica pista d'atletica del «Mattei», il centro sportivo realizzato negli anni Sessanta dal gruppo Eni e diventato patrimonio pubblico. Le corsie dove sfrecciava Manuela Levorato, la pedana che aveva visto i balzi leggendari di Fiona May, erano tornate all'antico splendore.

Ieri era prevista l'omologazione ufficiale dell'impianto da parte della Fidal, la federazione di atletica leggera. Invece nella notte qualcuno ha scavalcato le mura del «Mattei» e ha devastato la pista appena consegnata al Comune, e pronta a raccogliere nuovamente allenamenti e gare. Lo spettacolo che si è presentato all'apertura dell'impianto era desolante. Il nuovo manto azzurro in terpolimero era stato distrutto in più punti, con un lavoro tutt'altro che semplice, e che deve avere impegnato i vandali a lungo.

L'avvio dei lavori di rifacimento era stato annunciato a settembre dello scorso anno e prevedeva oltre al nuovo manto anche l'allungamento del rettilineo per poter ospitare le gare sui 110 ostacoli e quattro corsie di allenamento: un passaggio importante del progetto di risanamento e riqualificazione dell'intero centro sportivo, che comprende anche campi da tennis, da rugby e da basket.

«Farabutti», così il sindaco definisce testualmente gli autori del gesto, annunciando un incontro con le forze dell'ordine per cercare di individuare gli autori. Di incursioni notturne la storia del «Mattei» è piena: da quelle innocue, con i ragazzi che nelle notti d'estate scavalcavano per farsi un bagno in piscina, a quelle a fini di lucro, come i furti di rame a ripetizione che in primavera hanno reso inagibili il palazzetto e i campi da tennis. A volte, i brutti gesti di vandalismo fine a se stesso fanno parte della vita metropolitana, come la rottura delle vetrate del bar.

Ma stavolta il sospetto è che dietro il gesto ci sia qualcosa di più. L'asprezza della reazione del sindaco fa capire come il sospetto sia quello di un gesto diretto contro l'amministrazione, che sui progetti di risanamento del «Mattei» ha speso buona parte della sua campagna elettorale. Nei commenti al post di Checchi c'è chi parla esplicitamente di «boicottaggio», chi della vendetta di esclusi o danneggiati dalla gara d'appalto. «Per me questo non è vandalismo ma molto molto peggio», scrive la consigliera comunale Francesca D'Ingianna. Ma tra i commenti ci sono anche quelli dei cittadini e degli esponenti dell'opposizione (San Donato è guidata dal centrosinistra) che denunciano la mancanza di sicurezza dell'intero parco «Mattei», compresa l'assenza di telecamere.

È stato realizzato un intervento da seicentomila euro, dicono gli oppositori, senza realizzare una sola misura anti-vandali.

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