Cronaca locale

Diana Krall a villa Arconati viaggia tra il pop e i Beatles

Si apre stasera alle 21 un'estate di grande musica Tra le stelle, il leader dei Jethro Tull e Joan Baez

Luca Testoni

Una location a suo modo unica - la «piccola Versailles» sulla statale Varesina, a cinque chilometri da Milano -, e una programmazione nel segno della musica pop-rock di alta (se non di altissima) qualità. Giunto alla 28esima edizione, il Festival di Villa Arconati al Castellazzo di Bollate tiene fede alla sua tradizione con un cartellone che non ha nulla da invidiare alle più importanti rassegne live.

Una curiosità? Cinque dei sette artisti di quest'anno vi si esibiranno per la prima volta. È il caso della protagonista del concerto inaugurale di stasera alle 21 e cioè la 51enne cantante e pianista canadese Diana Krall, sul palco alla testa di un ottimo quartetto composto da Anthony Wilson alla chitarra, Karriem Riggins alla batteria e Robert Hurst al contrabbasso.

La forza della signora Costello, assurta a diva all'inizio del nuovo millennio? Riesce ad intonare i classici del jazz con grande personalità, eleganza e raffinatezza, ma è anche in grado di camminare in bilico sulle strade del pop, di frequentare Burt Bacharach piuttosto che i Beatles evitando di cadere nell'ovvio e vendere l'anima alle classifiche.

Per la Krall - a proposito, la sua ultima fatica discografica, Wallflower, è un album di cover da Dylan agli Eagles con un unico inedito scritto per lei da Paul McCartney -, il jazz è un'attitudine, un modo di essere e interpretare l'arte e la musica, un modo per arrivare al cuore delle melodie e cercare il segreto della grande musica, dovunque sia nata.

Esordio a Villa Arconati, nella rassegna promossa dai Comuni di «Insieme Groane» (Bollate, in testa), anche per il 68enne flautista-cantante scozzese Ian Anderson, che farà tappa lunedì con il suo intramontabile The Best of Jethro Tull - i fan della band di culto del rock progressivo avranno l'opportunità imperdibile ascoltare di nuovo dal vivo tutti brani leggendari: da «Aqualung» a «Thick as a Brick» passando per «Locomotive Breath» -; per la 75enne Joan Baez, l'inossidabile folksinger Usa eroina della canzone impegnata e di protesta degli Anni Sessanta (di scena martedì 19); per Francesco Guccini (giovedì 21), che si racconterà sotto forma di intervista alla coppia di giornalisti di Repubblica formata da Gino Castaldo ed Ernesto Assante, mentre a fare da contrappunto sonoro ci penseranno i Musici, ovvero la band storica del poeta di Pavana (tra cui Vince Tempera alle tastiere e Flaco Biondini alla chitarra e voce) chiamati ad interpretare alcuni grandi classici del repertorio gucciniano; e, infine, il 23 luglio, per Cristiano De Andrè, alle prese con l'immenso patrimonio lasciato dal padre.

A completare il cast, domenica 17, Cat Power, all'anagrafe Chan Marshall, fuoriclasse fuori dal tempo e dalle mode dell'indie-rock alternativo, le cui canzoni tormentate sfociano spesso in un folk-blues viscerale, e, il 22, Goran Bregovic, vale a dire il gran cerimoniere della musica balcanica, dal vivo con il nuovo show intitolato Chi non diventa pazzo non è normale.

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