Cronaca locale

A dicembre licenziate in Lombardia 900 tute blu

L'emorragia dei posti di lavoro nel settore metalmeccanico lombardo non si ferma. Quasi mille tute blu licenziate in un mese è l'ultimo, sconfortante bilancio. Secondo i dati delle liste di mobilità compilate dai Centri per l'impiego delle diverse province, diffuse dalla Fiom Cgil, a dicembre 2012 in tutta la regione hanno perso il posto di lavoro 895 metalmeccanici. Un numero che rappresenta il 20 per cento circa dei licenziamenti totali. Le province più colpite sono quelle di Milano, con 236 licenziamenti, il 20,7% del totale. Seguono Brescia (160), Monza e Brianza (110), Como (105), Bergamo (101). Situazione particolarmente difficile a Como, dove i licenziamenti dei metalmeccanici rappresentano il 42% del totale.
Da segnalare i numeri dei licenziati con la legge 236, prevista per le aziende con meno di 15 dipendenti. Questi lavoratori non hanno diritto ad alcun tipo di ammortizzatore sociale, mobilità compresa. «Ci troviamo in presenza di numeri che riconfermano la gravità della situazione del 2012 - dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia. - Siamo preoccupati anche perché in questi giorni entrano in vigore le nuove norme per la pensione. Per i lavoratori licenziati sarà quindi più difficile arrivare al prepensionamento e, a causa della crisi, molto difficile trovare un nuovo lavoro».
Persi quasi mille posti in un mese. Per affrontare la situazione, insiste ancora Rota, «è necessario rafforzare le politiche attive e potenziare gli ammortizzatori sociali a partire dal contratto di solidarietà che permette di diminuire l'orario mantenendo i posti di lavoro».

A favore di cassa integrati e residenti rimasti temporaneamente senza il posto di lavoro, il Comune di Milano prima di Natale ha lanciato un pacchetto di fondi anti-crisi per 6 milioni di euro.

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