Cronaca locale

Diciamo no: «È un adulterio in provetta»

Tutti pazzi per la fecondazione eterologa? Mica tanto. L'associazione Amici dei bambini ha diramato un comunicato di fuoco in cui si scaglia contro la corsa sfrenata all'«adulterio in provetta».

«Dopo il governo nazionale, anche le regioni anbbandonano l'adozione internazionale - scrivono nel documento - con l'approvazione il 4 settembre, a meno di trenta giorni dalle dichiarazioni del ministro Lorenzin, delle linne guida delle regioni sulla fecondazione eterologa, prosegue la marcia trionfale di un vero e proprio adulterio in provetta, mentre l'adozione internazionale subisce un esilio sempre più drammatico da parte delle istituzioni».

Una voce decisamente fuori dal coro: «Ecco concretizzarsi il paradosso: laddove esiste una legge, la 476 del 1998, che istituisce per l'adozione internazionale un piano regionale con protocolli operativi coordinati (POC), non esiste dopo ben 16 anni alcuna linea guida - attacca l'associazione - laddove invece ancora non esiste una legge sulla fecondazione eterologa, a tempo di record, in un solo mese, sono state elaborate e approvate all'unanimità delle linne guida dalla Conferenza delle regioni».

La nuova corsa a legiferare non è stata gradita all'associazione che da quasi vent'anni è impegnata sul fronte delle adozioni: dal 1986, anno della fondazione, ha trovato una famiglia per 3000 bambini di tutto il mondo. Oggi opera, con 31 Paesi del mondo e negli ultimi tempi è sempre più difficile: nel 2014, a quanto riferisce l'associazione, le adozioni internazionali sono crollate del 40-50 per cento e le richieste delle coppie sono scese del 30 per cento.

Intanto le Regioni sono pazze per l'eterologa: «A grandi passi, istituzioni regionali e governo nazionale si allontanano dall'infanzia abbandonata, - conclude nel comunicato l'associazione - preferendo alla giusta accoglienza di un figlio che già è, l'adulterio in provetta di un figlio su misura che sarà» .

Nel mezzo della nuova voglia di bio-diritti, su cui per altro punta anche la nuova sinistra su cui sta lavorando Giuliano Pisapia, ecco arrivare la voce fuori dal coro che forse spingerà almeno nella direzione di una doppia corsa.

Ma l'adozione in questo momento «tira» poco.

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