Cronaca locale

Dipendenti pubblici, orari flessibili (Ma senza penalizzare i milanesi)

C'è il «welfare meneghino» che prevede il «commesso jolly» pronto a sbrigare le incombenze quotidiane di chi lavora nei negozi della città, in primis via San Gottardo. Poi c'è il bando per spronare le medie imprese a attivare iniziative per facilitare la vita a chi si divide tra famiglia e lavoro. E per finire, in collaborazione con «radio Mamma» sarà individuato un quartiere dove poter avviare una sperimentazione di piccole ma concrete soluzioni per venire incontro soprattutto alle esigenze delle mamme. Sono le tre iniziative rivolte alla città che il Comune di Milano ha messo in cantiere sul tema della conciliazione. A queste se ne aggiungo altre tre che invece riguardano il Comune stesso. Si tratta dell'allungamento degli orari dell'anagrafe che in via Larga già si è esteso anche al sabato mattina. L'opportunità per i 400 dipendenti delle Risorse umane di poter gestire il loro orario su base mensile e in futuro la possibilità per chi lavora agli sportelli di avere un orario flessibile il cosiddetto «orario a menu» da gestire secondo una turnazione interna. «Già oggi in Comune - spiega l'assessore al Benessere Chiara Bisconti - il personale ha orari flessibili di ingresso e uscita con la possibilità di scegliere, di autoregolamentarsi». Le iniziative rientrano in un vasto progetto su cui sovrintende la Asl Milano che ha dirottato ai Comuni e ai vari progetti i fondi regionali di 220mila euro assegnati proprio per sostenere la conciliazione. «È solo l'inizio - ha spiegato Claudio Sileo, direttore sociale Asl Milano - saranno poi coinvolti anche il terzo settore e anche le aziende». Il Comune di Milano ha avviato già parte dei progetti mentre attende di definire «il piano degli orari», passato in giunta che dovrebbe aiutare a dare un nuovo ritmo alla vita delle persone. «I tempi delle città - ha sottolineato la Bisconti - spesso ormai ancorati ad abitudini o consuetudini superate, non aiutano». Ne va della «qualità della vita», chiosa Bisconti. Insieme a Milano anche Cinisello e Sesto San Giovanni hanno dato il via a progetti che vanno dal pagamento on line di mense e nidi o il baby-parking. A Sesto il Comune dà la possibilità ai genitori di avere un orario personalizzato fino a tre anni ma offre anche il «monte ore a credito» con 20 ore che possono essere prese e restituite a seconda delle esigenze.

Sono solo i primi progetti, ma fanno da apripista.

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