Cronaca locale

Le donne di Fassbinder e le stelle di Margherita

All'Elfo in scena la «Veronika» del regista tedesco. Al Ringhiera la Hack versione Curino

Antonio BozzoDimenticare Fassbinder? Non sia mai: l'uomo che rivoluzionò il cinema tedesco, e che indagò con rabbia gli abissi umani, va in scena tradotto e adattato da Antonio Latella - anche regista- e Federico Bellini all'Elfo Puccini (15/23 marzo). L'ispirazione di Ti regalo la mia morte, Veronika è il film «Veronika Voss». Latella parte dalla storia di Veronika (interpretata da Monica Piseddu), morfinomane ed ex diva del Terzo Reich, per compiere un viaggio tra le donne di Fassbinder, immaginifico creatore e carnefice di figure femminili che hanno lasciato il segno. Con Veronika-Piseddu, altri dieci attori. Al Teatro Ringhiera, dal 17 al 19 marzo, Laura Curino diventa l'astrofisica Margherita Hack, scomparsa a 91 anni nel 2013. Battagliera, atea convinta, scienziata tenace, tagliente nelle battute, la toscana-triestina Hack in Una stella infinita è riportata in vita da una strepitosa Curino, con regia di Ivana Ferri. Se non sapete cos'è il teatro d'appartamento, segnatevi i due prossimi appuntamenti di Stanze (progetto di Alberica Archinto e Rossella Tansini). Alla Sala Garibaldina di Palazzo Moriggia-Museo del Risorgimento, via Borgonuovo, il 16 e 17 marzo viene allestito Senso. Adattamento e regia della novella di Camillo Boito, che originò il celebre film di Visconti, sono di Valter Malosti. Il luogo dello spettacolo è stato scelto nell'ambito delle celebrazioni per le Cinque Giornate.All'Out Off, dal 15 al 20 marzo, sipario alzato sulla Compagnia Club Silencio con Hamlet und Ophelia Befreit, regia di Pujadevi (Elisa Lepore). Lo spettacolo fa perno su Shakespeare e il drammaturgo tedesco Heiner Müller per affrontare la «sofferenza dell'esistere»: il teatro di via Mac Mahon non si stanca mai, per fortuna, di sconvolgere le nostre quiete certezze. Alla Cooperativa di via Hermada, la giovane attrice Francesca Puglisi (diretta da Alessandra Faiella) volta in ridere, ma con intenti seri, la precarietà dei giorni attuali. L'impiego dura meno dell'amore, è il senso di Ccà nisciuno è fisso, in scena fino al 16 marzo. Le persone vengono sostituite e buttate via come ferrivecchi, o come una diavoleria elettronica che ha vita effimera perché così vuole il sistema. Ultima replica, il 15, al Filodrammatici per lo spettacolo in prima nazionale Moi, di Chiara Pasetti (con Silvia Lorenzo, regia Andrea Gattinoni). È la storia dell'artista Camille Claudel, musa ispiratrice di Auguste Rodin, poi scultrice che trascorse trent'anni in manicomio, fino alla morte nel 1943. Un prezioso fuori programma del Filodrammatici.Dal 18 al 20 marzo, invece, il Teatro Libero di via Savona ospita Sugnu o nun sugnu, una notte insonne in casa Shakespeare, scritto e interpretato da Francesca Vitale. Commedia bizzarra, che parte dal presupposto di un'origine siciliana di Shakespeare. Prima dello spettacolo, diretto da Nicola Alberto Orofino, degustazione di prodotti tipici siciliani (origini a parte, siamo sicuri che apprezzerebbe pure il Bardo...). Chiudiamo la panoramica tornando all'Elfo Puccini: dal 16 al 23, in Sala Baush, presenta Ti auguro un fidanzato come Nanni Moretti, scritto e diretto da Livia Ferracchiati.

Moretti c'entra solo per una vaga rassomiglianza del protagonista, il resto è una sorpresa.

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