Cronaca locale

Una via al Dottor Zivago e all'autore del Gattopardo

Il Comune dedica tra strade a grandi della letteratura Pasternak e Aleramo vicino a Fondazione Feltrinelli

Chiara Campo

Una passeggiata tra il tratto dei Bastioni intitolato a Boris Pasternak e largo Sibilla Aleramo. Mancano ancora le targhe ma le nuove strade intorno alle piramidi di vetro della Fondazione Feltrinelli non potevano che essere dedicate a due grandi della letteratura. La passeggiata laterale, che confina con via Volate e viale Crispi avrà il nome del grande scrittore e poeta russo che conquisto il premio Nobel per la letteratura (che fu costretto a rifiutare per le minacce del Kgb, se lo avesse ritirato non sarebbe pià stato ammesso in Urss e le sue proprietà sarebbero state confiscate) per il romanzo «Il Dottor Zivago», pubblicato in anteprima mondiale il 23 novembre del 1957 proprio dalla Feltinelli, la casa editrice milanese che allora aveva solo tre anni di vita. Giangiacomo Feltrinelli era entrato in possesso del dattiloscritto in cirillico di Pasternak, osteggiato in Unione Sovietica, e decise di stamparlo. Diventò un best seller e fece la fortuna della piccola casa editrice. Intitolare all'autore russo scomparso il 30 maggio del 1960 la passeggiata che costeggia la Fondazione diventa da parte del Comune un doppio omaggio.

Alla scrittrice e poetessa Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta «Rina», verrà dedicato il largo di fronte all'ingresso della Feltrinelli. L'autrice nata nel 1876 pubblicò nel 1906 «Una donna», considerato il primo romanzo femminista in Italia, un racconto autobiografico che parte dall'infanzia travagliata, ripercorre la tragedia di uno stupro, la sofferta decisione di abbandonare il marito e il figlio in nome dei proprio diritto di essere una donna libera dalle imposizioni della società. E non si limitò a diffondere le idee femministe attraverso la scrittura. Come spiega la delibera votata dalla giunta verrà «ricordata perché nelle sue opere sono protagoniste donne non solo viste in ruoli ed immagini tradizionali, ma impegnate nelle lotte per il diritto di voto e contro la prostituzione», e lei stessa era in prima linea nelle manifestazioni.

Da Porta Nuova a zona Magenta, tra le mura archeologiche di via Brisa e via Gorani si forma una piazza che avrà il nome di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore di un unico ma straordinario romanzo, «Il Gattopardo», un affresco dell'aristocrazia siciliana negli anni del Risorgimento diventato ancora più celebre dopo l'omonimo film diretto da Luchino Visconti nel 1963. Un successo postumo per l'autore nato nel 1896 e scomparso nel 1957.

Il Gattopardo fu respinta da grandi case editrici come Einaudi e Mondadori, solo nel 1958 Feltrinelli decise di pubblicarla.

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