Cronaca locale

E ora il racket alza il tiro: «Smettila o ti uccidiamo»

A Quarto Oggiaro minacce di morte a un consigliere di zona del Pd «Io non mi fermerò, queste persone devono andarsene dal quartiere»

Un consigliere di zona 8 colpito e minacciato di morte in pieno giorno. Fabio Galesi, esponente del Pd, aveva già vissuto brutti momenti lo scorso 15 luglio, e i due episodi sono legati a filo doppio. Molto attivo sulla questione casa, Galesi quel martedì di luglio era andato di persona in via Pascarella a verificare la situazione di alcuni locali che risultavano occupati abusivamente, ma era stato bloccato e minacciato da giovani del quartiere popolare. Tra questi c'era la «Pulce», R.D.C., un baby delinquente di 16 anni con precedenti da quando ne aveva dieci, ben noto alle forze dell'ordine per crimini e fughe dal cercare minorile o dalle comunità a cui viene assegnato. E infatti qualche giorno dopo quel fatto, il 26 luglio, la polizia lo andò a ripescare a casa dei genitori per riportarlo dentro. Il baby Vallanzasca, l'altro soprannome, era infatti evaso un mese e mezzo prima dalla casa protetta dove doveva scontare 7 anni per tentato omicidio. Ma a inizio settembre il piccolo boss di Quarto Oggiaro è stato di nuovo visto in giro, il «caso Pulce» è approdato pure in Senato e la tensione creata nel quartiere milanese è stato sollevato dal Pd Franco Mirabelli. Galesi nel frattempo ha continuato la propria azione politica contro la malavita e il degrado, ha organizzato anche un cleaning day per ripulire i muri imbrattati dai vandali. Ma ieri si è trovato faccia a faccia per strada con il padre e il fratello della «Pulce»: hanno insultato lui e la nonna, lo hanno minacciato pesantemente - «ti taglio la testa con una sega» una delle frasi denunciate - mentre la madre dal balcone gli ha lanciato addosso oggetti. Ieri lo stesso Galesi ha riferito su Facebook i fatti: «Sono in commissariato - ha scritto - a presentare denuncia per tutelare i miei familiari ma soprattutto mia nonna che è la vicina di casa di questa famiglia malavitosa. É l'ennesimo atto intimidatorio nei miei confronti, ma soprattutto nei confronti della mia famiglia. Sia ben chiaro che anche con il coltello alla gola continuerò a lottare che questa famiglia sparisca dal quartiere, perché non è solo un problema del sottoscritto ma un problema della collettività». Cita i «molti anziani colpiti da insulti e ingiurie, aggressioni e violenze da parte dei figli e i loro famigliari. Ora basta veramente, si è raggiunto il limite di sopportazione e bisogna reagire».

E l'assessore comunale alla Casa Daniela Benelli ha «assicurato» a Galesia e alla sua famiglia che «non sono soli, stiamo seriamente valutando i provvedimenti da prendere nei confronti di chi si è reso responsabile di queste minacce. Non farsi intimidire vuol dire anche isolare i violenti. E siamo determinati ad andare in fondo a questa vicenda». La famiglia vive con regolare contratto d'affitto nella casa del Comune ma è in arretrato di 40mila euro e deve rispondere di danni causati dal figlio al patrimonio pubblico, ora lo sfratto sembra (finalmente) a un passo. A Galesi sono arrivati messaggi bipartisan. «Chiunque pensi di intimidire Fabio e tutti noi che vogliamo una città libera e giusta - dice il sindaco Giuliano Pisapia - sappia che non riuscirà a raggiungere l'obiettivo». Il capogruppo di Fi Pietro Tatarella avverte: «Nessuno pensi di poter intimidire con le minacce chi svolge il proprio ruolo istituzionale. Il clima in città è sempre più teso, preoccupano le continue violenze fisiche e verbali».

Lamberto Bertolè (Pd) rimarca:. «É l'ultima di una serie di minacce a Fabio per il suo encomiabile lavoro»

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