Cronaca locale

E ora Sala vuole spostare a destra il Pd

Il sindaco di Milano Beppe Sala detta la linea ai dem: "Sicurezza e difesa del Nord non sono della Lega"

E ora Sala vuole spostare a destra il Pd

Ci sono giorno e ora (5 maggio alle 15), il posto è ancora da definire, a grande richiesta è stata eliminata dal titolo la parola rifondare che aveva fatto subito sobbalzare i turborenziani. «Rifare il Pd, rifare la sinistra» è la kermesse lanciata giorni fa dall'assessore Pierfrancesco Majorino, sinistra dem, per ragionare sul deludente risultato elettorale e sul futuro. Tentativo (anche) di recuperare il mondo dei pisapiani e Liberi e Uguali che in Comune siede dalla stessa parte del Pd ma è andato diviso in Regione e alle Politiche, con scarsi risultati. «Sul territorio stanno nascendo diverse iniziative sul Pd e la sinistra. È importante. L'unica cosa da non fare è quella di non discutere e fare solo da commentatori qui o altrove» ha scritto ieri su Facebook l'assessore Majorino. Sul palco ci saranno il segretario metropolitano Pietro Bussolati, l'ex candidato governatore Giorgio Gori e il sindaco Beppe Sala «che - sottolinea - rappresenta un punto di riferimento importante».

Ai famosi «amici turborenziani» Majorino ha garantito che «non sarà un'iniziativa chiusa, da elmetto in testa, ma un'assemblea che parte da una considerazione, quella sì: è tutto da rifare». E il sindaco ha confermato ieri «ci sarò, per dare il mio contributo». Continua a ripetere che finchè sarà primo cittadino non prenderà la tessera, ma non perde occasione per dettare la linea ai dem. «Ci sarò anch'io, non prendo la tessera ma un supporto in termini di idee lo voglio dare - ripete Sala . Può sembrare un paradosso ma credo che al Nord si possa aprire uno spazio per una sinistra che funzioni, e penso che sia un dovere anche per noi di sinistra non lasciare spazio solo alla destra su certi temi, come quello della sicurezza e della difesa del Nord. Questo non va lasciato solo alla Lega ma possiamo farlo brillantemente anche noi portando ad esempio quello che stiamo facendo a Milano».

Nei giorni scorsi Sala ha ribadito che qualora il Pd tornasse alle primarie non voterebbe, non avendo appunto la tessera del partito, anche se ha confermato la stima verso il segretario reggente Maurizio Martina. «Non so - ha poi puntualizzato - se il problema del Pd adesso sia il segretario, sinceramente. Il problema centrale è che chi comanda nel Pd, e non sono tanti, trovino una linea comune». E frena sull'ipotesi di un accordo con i 5 Stelle. «Non credo che il ruolo del Pd si esaurisca stando o meno al governo, ci sono tanti modi per essere rilevanti, a volte anche partendo dalle cose piccole. Il ruolo di un partito non si esaurisce se non stai al governo.

Non dico che il Pd deve stare per forza all'opposizione ma i programmi di chi offre una collaborazione non devono essere la negazione delle politiche fatte dalla sinistra in questi anni, come azzerare la legge Fornero o rispedire a casa 600mila migranti».

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