Cronaca locale

E il piccolo Davide "interroga" Bergoglio

E il piccolo Davide  "interroga" Bergoglio

«Ma a te, quando avevi la nostra età, cosa ha aiutato a far crescere l'amicizia con Gesù?». Il piccolo Davide di Cornaredo prende i microfono e interroga il Papa davanti al pubblico di ottantamila cresimandi e cresimati che hanno accolto Bergoglio come una rockstar a San Siro, ultima tappa della visita milanese. A Francesco si rivolgono anche Monica e Alberto, due genitori di tre ragazzi, e Valeria, mamma e catechista in una parrocchia di Rogoredo.

E il Santo Padre in un'ora di colloquio con i giovani e le loro famiglie affronta il tema del bullismo («è un fenomeno brutto di questi tempi, promettete al Papa e a Gesù che non prenderete mai in giro un compagno e non permetterete che altri facciano i bulli»), del divorzio («quando i genitori si separano, il conto lo pagano i bambini») e ricorda una persona che lo ha aiutato a crescere nella fede. «Devo tornare con il ricordo in Lombardia - racconta incassando gli applausi del pubblico -. Non mi dimenticherò mai di un bravo sacerdote lodigiano, era un apostolo del confessionale buono e misericordioso, mi ha battezzato e mi sono sempre rivolto a lui, fino all'entrata nel noviziato e durante tutta la mia vita. É stato importante per la crescita della mia fede, questo lo devo a voi lombardi».

Il Papa si fa interrogare e interroga i ragazzini. «Parlerete con i nonni, anche se non sanno usare il computer e il telefonino? Farete sforzo per ascoltarli? Non siete molto convinti» provoca. O sulla voglia di frequentare la messa («ancora meno convinti»). Raccomanda di santificare le feste, «adesso che cominciano le belle giornate la domenica dopo la messa potete andare a giocare e stare un po in famiglia. Questo nella mia terra questo si chiama dominguear passare la domenica insieme. Ma è un tempo brutto, tanti genitori per dare da mangiare ai figli devono lavorare anche la domenica».

Prima di risalire sulla Papamobile assiste allo spettacolo del lancio di palloncini in cielo, e il gioco di colori al centro dello stadio che forma la parola «grazie».

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