Cronaca locale

E Pisapia galleggia: vertice all'Acquario

Non si sa quando si pagherà, quanto si pagherà e come si pagherà (per non parlare del perché). Nel Paese della giungla burocratica e legislativa la tassazione sulla casa rischia di battere ogni record. Il 2014 è iniziato da 11 giorni e c'è una sola certezza sui tributi dell'anno in corso: il caos. D'altra parte l'Anci (i sindaci) ha calcolato negli ultimi due anni 38 cambiamenti in corsa e gli esperti parlano di 100mila diverse aliquote nell'intero Paese. Per i contribuenti milanesi, in questo quadro, due sospetti prendono sempre più forza: molti pagheranno di più e nonostante questo, nei conti colabrodo del Comune, si aprirà l'ennesimo buco. Palazzo Marino parla di 100 milioni, soldi che in un modo o nell'altro, direttamente o indirettamente, dovranno sborsare i cittadini.
Il buco di bilancio
L'assessore Francesca Balzani ha subito lanciato il suo grido d'allarme, chiedendo al governo di provvedere «in fretta» anche perché il bilancio deve essere chiuso (in teoria) entro febbraio, per non ripetere la pessima prova dello scorso anno con la gestione in esercizio provvisorio. Insomma, il Comune è sempre più in emergenza e questa situazione preoccupa non poco i cittadini, reduci da un anno di tosatura tributaria locale.
Gli aumenti previsti
L'ammontare della Tasi 2014 è ancora incerto, e dipende anche dal regime di detrazioni che il Comune può applicare inasprendo fino allo 0,8 per mille le aliquote. Le prime stime parlano di possibili aumenti generalizzati. Anche degli immobili a uso produttivo, di cui si parla poco, e che sono passati da imposte sostenibili (era Ici) a un aumento con l'Imu all'attuale nuovo rincaro. L'elaborazione tempestivamente e dettagliatamente compilata dalla Uil (e pubblicata ieri «dal Giornale») dimostra che in molti casi, salvo per alcune tipologie di prima abitazione, si pagherà di più. Questi aumenti genereranno un impoverimento complessivo dell'economia. «Si tratta di un'ulteriore stretta fiscale sulla redditività degli immobili e quindi su chi produce reddito e gettito» spiega il presidente di Assoedilizia Achille Colombro Clerici, parlando di «sgomento degli investitori» e di grande «perplessità e incertezza».
Il catasto vecchio
Chi avrà un piccolo risparmio, comunque, lo vedrebbe vanificato dalla revisione del catasto, la spada di Damocle che incombe sui proprietari ma che prima o poi arriverà. A proposito di catasto, le amministrazioni pubbliche così solerti nel pretendere tasse su tasse diventano stranamente distratte quando tocca a loro attivarsi, così risulta agli esperti del settore che il 7-8% dei dati di Milano siano non aggiornati, quindi sbagliati.
La confusione
Qui si apre il capitolo - se possibile - più dolente, quello della confusione, dell'incertezza, del caos. La «mini Imu» non aiuta, e il Comune non aiuta, se è vero che nel sito il sistema per calcolare il pagamento dovuto aggiunge confusione a confusione. Altra nota dolente l'invio dei bollettini, che secondo alcuni esperti dovrebbe essere garantito, mentre Palazzo Marino lo esclude ricordando che si procederà con autocompilazione. Immaginabili le difficoltà che possono incontrare le persone meno abituate a maneggiare procedure del genere.

Ma anche i professionisti sono contrariati: «Le norme dovrebbero essere poche e chiare - dice un esperto come Alberto Citterio, dottore commercialista dello studio Profass - e un professionista, soprattutto in un momento come questo, dovrebbe poter aiutare e sostenere le imprese e i cittadini, non fare lo slalom fra siti e delibere».

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