Cronaca locale

E il punk fa da sfondo ad «American idiot» storia di giovani disillusi nella Grande Mela

Il musical approda da stasera a sabato 11 al Teatro della Luna ad Assago

Ferruccio Gattuso

Dopo Next To Normal, il Teatro della Luna offre al pubblico milanese e agli appassionati del musical, un secondo titolo per intenditori. Il musical non è solo buon umore, coreografie danzanti e lustrini, ma anche dramma e ruvida musica rock. E questo è esattamente American Idiot - in cartellone da oggi all'11 novembre (ore 21, domenica ore 15.30, ingresso 26-46,90 euro, info 02.48.85.73.33) - trasposizione teatrale dell'omonimo album-concept (disco di platino del 2004) dei Green Day, post-punk band americana che ha segnato con la sua energia la fine degli anni Novanta e il Duemila. Storia nuda e cruda di un gruppo di ragazzi di provincia che, mossi dall'ansia esistenziale e dalla noia, si tuffano nei rumori metropolitani di New York, American Idiot narra di illusioni e disillusioni, amori e droga.

Un'opera a metà strada tra il concerto rock (con band dal vivo) e il musical, dove uno dei ruoli più importanti - quello del rabbioso e «maledetto» St.Jimmy è interpretato da Mario Ortiz: giovane performer pugliese, Ortiz ha appena smesso i panni del sommesso e intimo protagonista di Next To Normal, Gabe: «Per me è un momento magico spiega l'attore -. Per avere questi due ruoli così diversi ho superato la concorrenza di colleghi molto più esperti di me: in Next ho debuttato da protagonista, mentre con American Idiot per me è un ritorno, dopo l'esordio assoluto dello show l'anno scorso, sempre al Teatro della Luna». Accanto a Ortiz, una new entry nel cast è la brava e bella Laura Adriani, protagonista nel ruolo femminile di Whatsername.

Diretto da Marco Iacomelli, con 21 interpreti sul palco, una scenografia suggestiva metropolitana che evoca i quadri di Basquiat, American Idiot è a tutti gli effetti una scommessa: «Si deve chiedere di più al teatro musicale italiano spiega il regista, cui si deve anche il recente allestimento di Next To Normal -. Bisogna avere il coraggio di scommettere su un nuovo repertorio, contemporaneo nei testi e nelle partiture, che sia un'alternativa a scelte spesso di cattiva qualità e solo compiacenti». Parole sante: in Italia il pubblico del musical è ancora tentato dagli amarcord, dalle rassicurazioni su titoli tratti da film degli anni '80 e da repertori di facile ascolto.

Da alcuni anni in Italia sta fiorendo una nuova generazione di ottimi cantanti e ballerini (sulla recitazione si deve ancora lavorare): sfruttarla per titoli di qualità è un dovere.

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