Cronaca locale

«Le eccellenze non piacciono»: dopo la San Giusto via le Civiche

«Parallelamente sarà avviato il percorso di analisi del sistema delle civiche - ha detto l'assessore Cappelli - nella medesima ottica dell'integrazione comune-stato e della valorizzazione delle risorse»

«Le eccellenze non piacciono»: dopo la San Giusto via le Civiche

Con 27 voti a favore, 17 contro (2 astenuti) è stato approvato ieri il documento della maggioranza sulla scuola San Giusto. Un ordine del giorno in cui il consiglio comunale aderisce «all'orientamento» dell'assessore all'Educazione Francesco Cappelli di alienare l'unica elementare comunale allo stato. Un ordine del giorno temuto da genitori e insegnanti - erano una cinquantina ieri a protestare a Palazzo Marino - che leggono tra le righe la fine della loro esperienza. Di più. «Parallelamente sarà avviato il percorso di analisi del sistema delle civiche - ha detto l'assessore Cappelli ribadendo anzi rafforzando in aula la sua posizione - nella medesima ottica dell'integrazione comune-stato e della valorizzazione delle risorse».

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A Milano infatti oltre all'elementare San Giusto, il Comune gestisce una scuola media e il liceo Manzoni (il linguistico) oltre a quelle con orientamento più professionali. «Cappelli è in preda a furia ideologica. Questa “medesima ottica“ - ha tuonato Manfredi Palmeri di Fli - Vuol dire che si appresta a cancellare il sistema delle civiche?». E Mariolina Moioli di Milano al centro: «L'amministrazione si appresta a chiudere tutte le scuole civiche. Cappelli - ha detto - non solo non ascolta i genitori e docenti della San Giusto ma si prepara ad applicare il “modello“ usato per la elementare a tutte le civiche comunali».

E ancora: «Si avvia così il processo di statalizzazione delle civiche. Questo è solo il primo passo poi sarà la volta di tutte le altre». In serata la replica di Cappelli: «Nessuna intenzione di dismettere le scuole civiche». In aula non sono mancate le proteste accese dei genitori indirizzate all'assessore ma anche al sindaco arrivato in aula proprio durante la discussione sulla loro scuola. «Vergogna» hanno gridato mamme e papà con le lacrime agli occhi sotto lo sguardo attento della vigilanza presente tra i banchi del pubblico.

A poco sono servite le parole ripetute da Cappelli «che la scuola non chiude». Piuttosto ha suonato un altro campanello di allarme: che tutto «il percorso descritto vedrà la conclusione entro giugno quando la giunta potrà formalizzare l'orientamento di passaggio graduale allo stato».

Nel frattempo proseguirà il tavolo di lavoro al quale «ora - ha proseguito Cappelli - potranno partecipare anche docenti e genitori della San Giusto ma anche delle altre scuole statali della zona interessati a pri titolo».

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