Treno deragliato a Milano

Ecco cosa ha fatto deragliare il treno a Milano

Il binario ha ceduto e le carrozze si sono messe di traverso: dopo due chilometri lo schianto contro un palo dell'elettricità

Ecco cosa ha fatto deragliare il treno a Milano

A poche ore dal disastro ferroviario di Seggiano di Pioltello, alle porte di Milano, arrivano le prime ricostruzioni sulle cause del deragliamento del treno che viaggiava tra Cremona e Porta Garibaldi.

Secondo i primi rilievi, il convoglio viaggiava a 140 chilometri orari in una tratta in cui la velocità massima consentita è maggiore. Nonostante questo, la carrozza centrale di un treno formato da 5 vagoni più la locomotrice è uscita dai binari, portandosi dietro le due seguenti.

Una dinamica "strana" per un deragliamento, che in genere coinvolgono le carrozze di testa o di coda. Per questo in un primo momento si pensava che alla base ci fosse un malfunzionamento di uno scambio ferroviario, scattato dopo il passaggio dei primi due vagoni.

Ipotesi subito scartata dai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), la società di Fs che gestisce le ferrovie. Dopo una verifica, gli esperti hanno rilevato che i sistemi di sicurezza della rete hanno funzionato: i sensori posizionati sugli scambi hanno fatto scattare tutti i sistemi di segnalamento, bloccando di fatto la circolazione nell'area. Si sarebbe trattato invece di "un cedimento strutturale": un binario sarebbe collassato, forse facendo uscire le carrozze dalla rotaia.

E il treno avrebbe percorso ben due chilometri con i vagoni fuori dal binaro, fino a che un vagone non si è messo di traverso e si è accartocciato contro un palo della trazione elettrica. Poco prima alcuni testimoni lo avevano visto viaggiare su una scia di scintille e abbattere tre pali della luce prima di fermarsi definitivamente. Dal momento in cui le carrozze sono uscite dai binari al disastro sono passati circa una ventina di secondi.

"Questi cedimenti possono avvenire per tanti motivi, c'è un'indagine in corso", dice Vincenzo Macello, responsabile della direzione territoriale di Rfi Lombardia, "A circa 2 km e 800 metri c'è stato il cedimento infrastrutturale della rotaia, ma è prematuro stabilire se questo sia stata la causa o l'effetto del deragliamento".

Le foto in effetti mostrano il binario rotto: alla rotaia manca un pezzo da 23 centimetri, ritrovato poi in zona.

Sul luogo dell'incidente sono presenti il questore di Milano Marcello Cardona, che ha confermato la prima ricostruzione parlando di "cedimento" dello scambio ferroviario, e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Luca De Marchis. La procura di Milano ha aperto un'inchiesta per disastro colposo ferroviario.

Il 23 luglio scorso un treno di Trenord che viaggiava tra Milano a Bergamo era parzialmente uscito dai binari proprio all'altezza di Pioltello. Allora non ci furono feriti. E secondo Rfi si tratta solo di "una triste coincidenza".

"L'incidente avvenuto nel luglio scorso non era su questo binario, ma su un altro e il treno viaggiava nella direzione opposta", precisa Macello, "Non c'è assolutamente correlazione".

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