Cronaca locale

Ecco la guida Vuitton con i 600 indirizzi del lusso dimenticato

Dalla colazione al Pavè alla cena all'Osteria dei binari passando per lo shopping e le passeggiate più glamour

Dalla città e i suoi quartieri alle istruzioni per un piacevole soggiorno, nel nuovo progetto editoriale griffato Louis Vuitton viene invitata una personalità a fornire il proprio punto di vista sulla località in cui vive. Così il lettore viene accompagnato nel percorso da un «cicerone» doc, pronto a rivelare gli indirizzi amati, i posti nascosti e le curiosità di ogni distretto. Nasce la city guide della prestigiosa maison francese che per la prima volta ha dedicato un'accurata edizione al capoluogo lombardo.

Ambasciatore sarà il fotografo Giovanni Gastel, che propone al pubblico una Milano filtrata dalle lenti del suo obiettivo, offrendo un carnet di indirizzi e spunti genuini, mentre l'autrice Donatella Brun consiglia interessanti passeggiate urbane, con itinerari alternativi, lontani ai flussi scontati. Nell'elegante guida sono racchiusi ben 600 indirizzi meneghini, che raccontano, da un punto di vista chic, la capitale economica italiana. Una città capace di presentarsi attraverso un inedito orizzonte architettonico disegnato in previsione di Expo 2015 e che si caratterizza per uno stile di vita internazionale, attraente per i visitatori stranieri. Nel libro, acquistabile in ogni boutique della griffe parigina, vengono elencati non solo locali glamour, club esclusivi o lussuosi resort, ma anche musei, giardini, showroom, negozi e posti dove praticare sport. La giornata ideale da trascorrere a Milano, secondo i consigli Louis Vuitton, inizia presto, alle ore 8, con un lauta colazione nella pasticceria «Pavè» di via Felice Casati, celebre per il panettone e i gustosi dolci sfornati caldi ogni mattino. Due passi a piedi e un tuffo rigeneratore alla piscina «Cozzi» di viale Tunisia mentre a mezzogiorno è prevista una passeggiata in Galleria Vittorio Emanuele, nonché drink finale allo storico «Camparino» di fronte al Duomo. Arriva il momento del pranzo con due possibilità: lo stellato Michelin «Trussardi alla Scala» oppure il «Salumaio di Montenapoleone» nei cortili di palazzo Bagatti Valsecchi, il più frequentato dai vip di passaggio in città. Durante il pomeriggio una visita alla Pinacoteca di Brera per poi lasciarsi andare a shopping sfrenato nelle vie del Quadrilatero o per le caratteristiche stradine del Ticinese. Cala la sera, un obbligatorio cambio di abito e subito l'aperitivo al colorato «Dry» di via Solferino, seguito da una cena nel vicino ristorante «Berton» in via della Liberazione, all'ombra dei grattacieli di Porta Nuova. L'alternativa, decisamente romantica, è all'«Osteria dei Binari» in via Tortona, cuore pulsante dell'area design e sempre affollata. Per chi ama un cocktail prima di coricarsi l'indirizzo giusto è il «Nottingham Forest» in viale Piave, con whisky finale nell'elegante bar del «Principe di Savoia» in piazza Repubblica.

Scocca la mezzanotte e si apre la porta di una suite al «Grand Hotel et de Milan» in via Manzoni, famoso ritrovo presidenziale.

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