Cronaca locale

Ecco "The Illusionists", sul palcoscenico gli eredi di Houdini

In scena lo show internazionale dei migliori artisti. Andrew Basso e il numero della vasca

Ecco "The Illusionists", sul palcoscenico gli eredi di Houdini

Tutte le declinazioni dell'illusione, dell'abilità e del coraggio. Dopo il successo a Broadway e nel mondo per uno show globetrotter che, dal 2012 a oggi ha raccolto decine di milioni di spettatori in duecento città e venticinque paesi finalmente è approdaTO in Italia The Illusionists, la macchina magica (53 tecnici, 120 luci, una mega schermo a led di 130 mq) al cui centro sta il talento di nove artisti della magia tra i quali spicca anche un italiano. Lui è Andrew Basso, originario di Borgo Valsugana in Trentino e giovane campione di escapologia, gli altri sono illusionisti molto diversi tra loro come il portoghese Luis De Matos, il britannico James More, il francoamericano Kevin James e il francese Enzo, un manipolatore delle carte da record come il sudcoreano Yu Ho-Jin e la coppia trasformista più veloce al mondo, i russo-armeni Sos&Victoria.

In scena al Teatro Ciak fino a domenica (ore 21, sabato e domenica ore 17 e ore 21, ingresso 48,30-28,75 euro, info 02.84.26.92.60), questo show promette di far sgranare occhi e spalancare le bocche agli spettatori. In qualche caso, come avviene per le gesta di Andrew Basso, non senza una buona dose di thrilling. «Perché l'escapologia spiega il perfomer - è l'arte di liberarsi da situazioni di prigionia apparentemente non risolvibili e pericolose. Per me è una missione nata quando avevo tredici anni: mi feci legare a una sedia da mio padre, dovevo liberarmi e non ci riuscii. Il risultato fu duplice: piansi amaramente, poi mi arrabbiai. La mattina dopo ritentai l'impresa e ci riuscii: la sensazione provata è quella che ancora oggi mi muove». Andrew Basso vive da quattro anni a New York, ha la fortuna di avere accanto a sé nello show la fidanzata («Amanda, fa danza classica e per questo tour è nel cast dello spettacolo») e dalla vita non chiedeva di meglio: «Assistetti alla prima magia a sette anni, in strada. Ero con mia mamma, tipo quasi sempre ombroso: bene, quella magia le fece aprire il viso in un'espressione di stupore unica. Negli spettatori, oggi, voglio rivedere il volto di mia madre». C'è un altro ricordo forte nella mente di Andrew Basso: «É quello di Harry Houdini, la leggenda dalla quale ho prelevato il numero più difficile, quello della vasca nella quale vengo immerso a testa in giù, in apnea, ammanettato». Per questo numero terrificante le regole sono in rigorosa sequenza: «Ci ho messo sette anni prima di portarlo in scena spiega Basso Prima si devono rallentare i battiti cardiaci utilizzando una particolare tecnica di respirazione. Poi, devi alienarti dal pubblico e dalla tua stessa persona: quando sono dentro nella vasca io sono l'acqua, poi sono la graffetta tra le dita per liberarmi dalle manette, poi sono l'ingranaggio di quelle manette. Una volta è successo che i miei inservienti dovessero liberarmi: avevano intuito che non ero perfettamente concentrato. Ogni secondo può essere letale». La magia ipnotizza il pubblico di tutto il mondo, un po' meno quello italiano, e l'escapologista Andrew Basso una sua teoria, ancorché originale, ce l'ha: «Il discorso va allargato a tutto l'entertainment spiega - Gli Stati Uniti non sono solo le grandi città come New York e Los Angeles, ci sono luoghi sperduti dove certe cose emozionanti le puoi trovare solo in uno show, su un palco o al cinema. In Italia, il Bello è in una piccola piazza antica, nei paesaggi e nell'arte a portata di mano, anche in un aperitivo preso in un baretto di provincia con gli amici.

L'entertainment è è solo un cosa in più».

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