Cronaca locale

Ecco l'invasione degli alpini, campioni della solidarietà

Arriveranno in 500mila per l'Adunata del centenario. Il sindaco: "Fanno già tanto a Rogoredo e sul Lambro"

Ecco l'invasione degli alpini, campioni della solidarietà

I signori delle cime con le loro pance generose hanno scalato anche la Scala, prima volta ieri di un coro degli alpini nel sacro tempio della lirica. E per l'occasione l'onore è toccato al più antico, quello «Mario Bazzi» della sezione milanese dell'Associazione nazionale diretto dal maestro Massimo Marchesotti di fronte al presidente Luigi Boffi, a quello nazionale Sebastiano Favero e al generale di corpo d'armata Claudio Berto, comandante delle Truppe alpine.
E a Renato Genovese, il presidente del Comitato organizzatore di quella in programma da venerdì 10 maggio e che passerà alla storia come l'adunata del centenario, a ricordo di quei quaranta che a ridosso della Prima Guerra mondiale nell'agosto del 1919 proprio a Milano fondarono l'Ana. Oggi i soci sono più di 350mila, orgoglio di un corpo che oltre alla straordinaria professionalità portata nelle missioni in tutto il mondo e nei pattugliamenti delle nostre città nell'operazione Strade sicure in dote al nostro Paese portano 2 milioni e 600mila ore di lavoro e 6 milioni e 200mila euro donati solo nell'ultimo anno per attività di solidarietà documentate nel loro Libro verde 2018.

Due ieri le ore di «canti alpini e balli popolari» e i testi recitati da Pamela Villoresi, come recitava il programma di sala appositamente stampato con la più classica impaginazione scaligera. Commoventi le melodie in scaletta con le classiche O cara mamma, Monte Nero, Stelutis alpinis e Son morti per la Patria. Struggenti le melodie, strazianti i testi che raccolgono esperienze terribili di guerra e invocazioni di pace. O Gorizia tu sei maledetta a raccontare la pena di una battaglia in cui persero la vita 21mila soldati italiani e 9mila austriaci. Ma anche il Tricolore che alla fine sventola vittorioso sul Ponte di Perati con cui la Brigata Julia ricordava l'avvio della campagna di Grecia e quella Vojussa che si fece rossa del loro sangue di valorosi. Così come La tradotta «che parte da Torino/a Milano non si ferma più/ma la va diretta al Piave/cimitero della gioventù». Chiusura con tutti in piedi ad applaudire Trentatrè, l'inno senza parole che per tre giorni risuonerà in tutte le strade e le piazze di Milano da cori di certo meno intonati, ma di sicuro ancor più commoventi.

Ora tocca a Milano accogliere le 80mila penne nere (e bianche) che sfileranno domenica 12 maggio dopo le tre meravigliose giornate dell'adunata che si apriranno venerdì con l'alzabandiera in piazza Duomo, «il momento con cui ogni militare comincia la sua giornata», ha raccontato ieri a Palazzo Lombardia il presidente Boffi presentando un programma che prosegue con decine di eventi tra Milano e hinterland consultabile sul sito ufficiale Milano2019.it o nei due punti informativi in piazza San Babila e Cordusio. Basta dire che la sfilata di domenica si muoverà alle 9 del mattino e i padroni di Casa della Sezione di Milano con il Comitato organizzatore partiranno con il settimo settore «presumibilmente» alle 7,30 della sera per poi passare la «stecca» a Rimini per l'edizione 2020. Non teme l'arrivo di oltre 500mila persone il sindaco Giuseppe Sala perché «dopo Expo la città è ben allenata» e soprattutto «per noi accoglierli è una grande gioia, perché la sfilata sarà bellissima e poi gli alpini stanno già lavorando per noi alla risistemazione del boschetto di Rogoredo e sul Lambro».

Soddisfatto anche Attilio Fontana, presidente di una Regione Lombardia che sull'evento ha investito un milione di euro e che si è scoperto essere figlio di un ufficiale degli alpini: «Tra i ricordi più belli le serate in cui papà ci raccontava della guerra e la sua vita in divisa. Gli alpini sono unici al mondo, sono amati da tutti e non è cosa da poco. Siete sempre pronti a dare una mano e la gente sa che deve sempre dirvi grazie».

Imperdibili venerdì 10 alle 18,30 la bandiera di guerra che sfila da palazzo Cusani a piazza della Scala, sabato alle 12 il lancio dei paracadutisti all'Arena e alle 20 il concerto di cori e fanfare tra piazza Mercanti, Galleria e piazza San Carlo.

Commenti