Cronaca locale

Entra il maestro "amico" dei no global. Proteste dal centrodestra, deluso il Pd

Con il consigliere di Milano Progressista si rafforza l'ala sinistra Lega: «Limonta difenderà ancora i centri sociali che occupano?»

Entra  il maestro "amico" dei no global. Proteste dal centrodestra, deluso il Pd

Il sindaco ha scelto di rafforzare l'ala sinistra della giunta. Dal primo gennaio il consigliere di Milano Progressista Paolo Limonta entrerà in squadra come assessore all'Edilizia scolastica, una «bocciatura» per Laura Galimberti che Beppe Sala non ha voluto rimuovere, ma che ha depotenziato lasciandole solo la delega all'Istruzione. «Non ci saranno altri cambi di deleghe» ha assicurato Sala e trapela delusione nel gruppo del Pd, che sperava in un rimpasto allargato, con almeno la promozione di un consigliere dall'aula. «Ringrazio il mio sindaco per la fiducia e ringrazio il gruppo di Milano Progressista che è stato la mia casa in questi anni - il commento su Facebook di Limonta, insegnante alla scuola elementare del parco Trotter -. Le scuole sono cuore e passione, ma anche tetti, pareti, cortili e giardini.È l'insieme che garantisce il benessere e la felicità di tutti quelli che ci vivono ogni giorno. Prima di tutto quella delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi. Ovviamente continuerò a fare il maestro elementare. Perché i bambini non si abbandonano mai». Soddisfatto ovviamente il partito di sinistra che negli ultimi mesi aveva contestato l'operato della Galimberti. La capogruppo Anita Pirovano sottolinea che la scelta di affidare le deleghe a Limonta «è un chiaro segnale di rinnovata attenzione su un tema che impatta ogni giorno sulla qualità della vita e dello studio dei bambini milanesi, delle loro famiglie e del personale scolastico ed educativo. Ci preme che si riesca a dare una svolta rispondendo positivamente alle necessità di interventi sottolineate da molti dirigenti scolastici e dai municipi».

Opposta la reazione del centrodestra. Limonta si è fatto conoscere negli anni (anche) per le proteste con il megafono contro Maria Stella Gelmini quand'era ministro dell'Istruzione o per le polemiche contro Matteo Salvini citato come il «non mio ministro dell'Interno» o per i manifesti commemorativi di Sergio Ramelli strappati platealmente. Per la leghista Silvia Sardone «più che poltrone e contentini alla sinistra radicale, per sistemare le scuole di Milano servono parecchi interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria» e ricorda che Limonta «è sempre stato vicino ai mondi no global e ha difeso le occupazioni». Carlo Fidanza, eurodeputato Fdi, rimarca che Limonta «già attivista dei centri sociali è noto per essersi vantato pubblicamente di essere andato in giro a strappare i manifesti commemorativi di Ramelli. Chissà se passando dall'Itis Molinari troverà la dignità di chiedere scusa per le nefandezze sue e dei suoi compagni di allora».

Per Gianluca Comazzi (Fi) Sala avrebbe dovuto «alleggerire le deleghe di Marco Granelli che annaspa tra Lavori pubblici e Mobilità».

Commenti