Cronaca locale

Fai, la Lombardia scopre i suoi tesori

Nel weekend porte aperte a 163 siti storici; tra palazzi, ville e istituti di credito

Lucia Galli

Si dice primavera, ma si scrive Fai. Sì, perché è con le due giornate di marzo, che il Fondo per l'ambiente italiano dedica al nostro patrimonio, che la bella stagione delle gite d'arte può davvero cominciare. Sabato e domenica porte aperte all'emozione per conoscere non solo i gioielli già da tempo custoditi dal Fai, ma anche nuove chicche che attendono di essere riscoperte. In Lombardia saranno 163 i luoghi aperti e Milano fa da capocordata con una parure di 12 gioielli cui si aggiungono una serie di indirizzi cult in provincia. Gli open days milanesi fanno aprire i battenti ad alcune dei luoghi più iconici, da villa Necchi Campiglio, alla palazzina Appiani, all'istituto Carlo Cattaneo di piazza Vetra, la più antica scuola tecnica in città con un ricco patrimonio librario e reminiscenze di art decò nel suo profilo. Nuova storia al Gucci hub che ha, invece, ridisegnato dal 2014, la fabbrica aeronautica Caproni di via Mecenate. L'antico si fonde col moderno, il privato con il pubblico. Così anche alcune sedi storiche di banche dischiuderanno i loro «caveau» alla curiosità: è il caso del palazzo della Banca d'Italia di piazza Cordusio e di palazzo Pusterla che, in piazza sant'Alessandro, ospita Banca Generali private. Non è una banca, ma palazzo Mezzanotte è molto di più: oggi è la sede della Borsa, insiste sulle vestigia romane di Milano capitale, è cuore pulsante dell'economia made in Milan e, nel 2018, è stato uno dei luoghi più visitati. Fra le new entry c'è anche palazzo Isimbardi, altro simbolo del potere civile meneghino, quartier generale della città metropolitana. Fra i tesori «privati», ecco la residenza Vignale, costruita, in via Toti, all'inizio del Novecento da Adolf Loos, per ospitare un principe austriaco. Fuori c'è tutto il gusto fin du siecle, dentro l'incanto di grandi spazi a doppia altezza. Dal potere «temporale» a quello religioso ecco la bella storia della chiesa di sant'Antonio abate: origini trecentesche ma volto barocco, stupisce per una facciata spoglia che contrasta con la ricchezza degli interni frequentati anche da un certo Wolfang Amadeus Mozart che vi suonò l'organo. Dalla musica allo sport, ad aprire i battenti, ma non per le corse è anche l'ippodromo Snai di san Siro, pronto con le sue forme liberty a compiere il suo primo secolo di storia. In stazione Centrale poi, un'altra chicca: cercatela in viale Monza alle Officine per la manutenzione delle vetture squadra Rialzo di Milano Centrale.

In provincia si può scegliere fra il palazzo comunale di Rho, alcune ville di delizia come la Gromo Terlengo a Robecco sul Naviglio, l'ospedale Serbelloni di Gorgonzola, il museo Cozzi di Legnano, dedicato al mondo Alfa Romeo, o il santuario del santa Maria della Fontana a Locate Triulzi.

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