Cronaca locale

Fi punta sull'energia "No Tav e no Triv? Siamo per lo sviluppo"

La Gelmini: «Ridurre il fisco sulle bollette elettriche composte per il 40% da imposte»

Fi punta sull'energia "No Tav e no Triv? Siamo per lo sviluppo"

«Energia fattore di sviluppo» è il titolo di una conferenza stampa in cui Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, ha fatto il punto sulle linee di indirizzo del suo partito su questo tema. A introdurre i punti principali Stefano Saglia, già sottosegretario allo Sviluppo del governo Berlusconi, Franco Ferrari Aggradi, vice presidente di Assopetroli e Assoenergia, Loredana Ruggeri, docente di Economia aziendale e manager nel settore dell'efficienza energetica.

Tema fondamentale è la sicurezza del sistema, ovvero limitare il rischio di rimanere senza approvvigionamento dal momento che l'Italia importa oltre il 90% delle materie prime, in particolare gas e petrolio. Riaprire i giacimenti, dopo il risultato del referendum? «La nostra è la posizione del buonsenso - risponde Gelmini -. Noi non siamo per la politica del no, come i No Tav e i no Triv, se questa costa qualche punto di Pil al Paese». Ancora, come spiega Saglia: «È bene dire no allo sfruttamento dell'ambiente e sì a un approccio equilibrato, che consenta di tutelare la ricchezza ambientale». Due esempi per tutti sono la Basilicata, dove operano Eni e Total, e l'Alto Adriatico. «In Basilicata - racconta Saglia - hanno detto no all'oleodotto di collegamento al porto di Taranto e invece usano autocisterne, quindi centinaia di camion vanno in giro con un bilancio ambientale ancor più negativo». D'altra parte, osservano ancora al mini tavolo, non è pensabile «trivellare a due passi da Venezia». La soluzione è «diversificare le rotte dalle quali l'Italia importa la materia prima e accelerare la realizzazione del Tap (Trans Adriatic Pipeline), che consentirà di importare gas dall'Azerbaigian attraverso la Turchia». Nelle linee guida azzurre, due impianti di rigassificazione per importare gas via nave dai nuovi giacimenti scoperti in Egitto e Cipro.

C'è poi il tema degli oneri fiscali sulle bollette elettriche, composte per oltre il 40% da imposte. Forza Italia, è il progetto ribadito più volte da Gelmini, punta a ridurli, dopo che l'Autorità per l'Energia ha spalmato la morosità dei consumatori inadempienti su tutti: «Situazione inaccettabile». Come aggiunge Saglia, le risorse sono reperibili tagliando fuori dal mercato le società che non sono in grado di competere: «L'Authority ha fatto la scelta più comoda, perché questa situazione di crisi era conosciuta da due anni, da quando è fallita la Gala. Noi paghiamo più euro in bolletta per non far fallire le imprese energetiche e questo perché, invece delle 30 società medio grandi che esistono ad esempio in Francia, in Italia ci sono 400 società piccole.

Bisognerebbe introdurre una regola per cui per accedere al mercato del trading devi dare garanzie».

Commenti