Cronaca locale

Una "Florida" da ridere per non piangere

In anteprima il film candidato agli Oscar che racconta la Orlando dei parchi a tema

Una "Florida" da ridere per non piangere

La Florida non è solo la Miami delinquenziale che un anno fa trionfò agli Oscar con il discusso Moonlight di Barry Jenkins e la famosa gaffe del conduttore che diede vincente La la land per poi correggersi al volo. Ma nemmeno è il divertimentificio noto per i parchi a tema, in particolare quello della Disney a Orlando. E proprio a Orlando è ambientato Un sogno chiamato Florida di Sean Baker, candidato agli Oscar assegnati due settimane fa per il miglior attore con Willem Dafoe, l'americano naturalizzato italiano che, nonostante una filmografia eccellente (Platoon, Missisippi burning, L'ultima tentazione di Cristo, Spiderman solo per citarne alcuni), non ha mai vinto una statuetta.

Ora il film arriva nelle sale da giovedì, ma domani sera alle 21 viene presentato in anteprima in lingua originale sottotitolata in Sala Bio al cinema Colosseo. L'appuntamento è per le 21 e il film è scontato per i lettori del Giornale che si registrano sul sito.

Un sogno chiamato Florida non ce l'ha fatta a raggiungere il titolo per l'attore non protagonista ma ha un percorso fittissimo di partecipazioni a festival cinematografici (Cannes, Toronto, New York, San Sebastian, Torino) riscuotendo ovunque favori e ha la particolarità di portare sul set due bambine prodigio della recitazione delle quali sentiremo sicuramente parlare a lungo nei prossimi anni. Si tratta di Valeria Cotto, 6 anni, e Brooklyn Kimberly Prince, 7 anni, già volto Disney in alcuni spot da quando ne aveva soltanto tre.

Il film racconta con ironia e comicità su un fondo molto amaro la vita di una bambina e del suo gruppo di amici durante vacanze estive che si riempiono di sorpresa e senso dell'avventura tipici dell'infanzia, mentre gli adulti attraversano momenti difficili e spesso disperanti. Attorno ai piccoli «eroi» di questo angolo di Florida, costellato di resort e parchi gioco, c'è una realtà fatta di fast food, televisione spazzatura e quotidiana miseria.

Il regista, Sean Baker, li racconta visti dagli occhi di Moonee (Brooklyn Prince) una piccola canaglia che dà del filo da torcere alla mamma Halley, una che riesce a barcamenarsi facendo l'equilibrista tra legalità e crimine, mentre Bobby (Willem Dafoe), manager dell'albergo dove vivono Moonee e sua madre, cerca di tenere insieme i pezzi pericolanti del mosaico.

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