Cronaca locale

Furti, spaccio, sparatorie: Corsico è una "trincea"

Record di arresti nella zona da sempre feudo delle bande. Fino al regolamento di conti di Capodanno

Furti, spaccio, sparatorie: Corsico è una "trincea"

Nonostante il nome grazioso del quartiere «Villaggio Giardino», a Corsico si è sparato anche la sera del primo giorno dell'anno. Proprio in quella zona un tunisino di 36 anni è finito all'ospedale San Paolo dopo che l'avevano gambizzato. Del resto qui siamo in trincea. Un territorio difficile, particolare, con una storia tutta sua e che ben poco ha a che fare con altre zone della provincia di Milano. Un luogo dove si sta con il coltello tra i denti. I militari della compagnia dei carabinieri che vigila sul territorio di Corsico e dintorni - 110 chilometri quadrati con 210mila residenti in una decina di comuni - non si fanno molte illusioni: ogni giorno che nasce lascerà il suo segno. «Tra Corsico e Rozzano, poi, il picco di criminalità è piuttosto alto: ci sono reati predatori, reati di strada violenti, spaccio e traffico di stupefacenti, furti, ricettazione e anche omicidi...Insomma: ce n'è per tutti i gusti».

UN GRANDE TESSUTO ECONOMICO

A parlare con un pizzico di ironia che sdrammatizza sempre, è il maggiore Giodi Linguanti, 35 anni, cuneese di nascita e attuale comandante della compagnia di Corsico. Studi regolari, tipici da chi ha deciso di passare la vita professionale nell'Arma: dopo l'accademia militare di Modena, frequentata tra il 2000 e il 2002 e la scuola ufficiali a Roma (2002-2005), Linguanti ha trascorso un anno al Battaglione Mobile di Bologna. Quindi ha comandato dal 2006 al 2008 il nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tivoli, i sei anni successivi è stato comandante della compagnia di Mistretta (Messina) e dal 2014 è a Corsico.

Sul territorio di competenza della sua compagnia, che raggruppa 1 tenenza e sette stazioni, c'è un trend criminale importante rispetto a tutte le altre aree dell'hinterland. Perché rappresenta sì il crocevia del malaffare più diversificato, dove chi difende l'incolumità dei cittadini deve stare sempre con il coltello tra i denti, ma ha anche con un tessuto economico di primo livello.

«Pensiamo al centro direzionale Milano-Fiori, dove hanno sede diverse multinazionali - sottolinea Linguanti -, quindi alle grandi aree industriali di Buccinasco, Corsico e Trezzano, al Mediolanum Forum di Assago, che oltre ad ospitare gli eventi musicali più importanti (10mila persone di media a evento) è anche la casa dell'Olimpia Armani Basket».

REATI IN CALO

I numeri degli arresti parlano chiaro. Nei primi 10 mesi del 2016 i carabinieri di Corsico hanno portato in cella 415 persone (che nel 2015 erano 370, quindi sono aumentati in meno di un anno del dieci per cento). «A questo fa riscontro però una diminuzione dei reati - spiega il maggiore -. I furti infatti sono calati del 4% (quelli in abitazione e quelli in auto addirittura 19%), le rapine del 13 %. Tuttavia, per ottenere queste cifre sono impegnati tutti gli uomini, 170 in tutto, 24 ore su 24, in un continuo lavoro, soprattutto di prevenzione, tra Corsico, Cesano Boscone, Cusago (non c'è la stazione), la tenenza di Rozzano, Trezzano sul Naviglio, Buccinasco, Assago, Pieve Emanuele, Locate Triulzi (senza stazione) e Opera. I furti d'auto venivano messi a segno soprattutto nelle aree intorno al centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, al Carrefour di Milano Fiori e all'Ikea di Corsico (15mila persone al giorno). Zone continuamente monitorate, con servizi preventivi in uniforme e non solo. E a tamburo battente, perché quello è il ritmo della criminalità».

LA PLATÌ DEL NORD

Forse inutile ricordare inoltre che questa zona è stata definita «la Platì del nord». Fino alla fine degli Anni Cinquanta era un agglomerato di cascine: si viveva di campi, riso, latte e allevamento. Poi hanno cominciato ad aprire i battenti alcune fabbriche e la popolazione si è triplica nel giro di vent'anni. I nuovi immigrati vengono soprattutto dalla provincia di Catanzaro, e il un nucleo più numeroso è di Platì, dove comandano le 'ndrine dei Sergi e dei Papalia. Saverio Morabito, futuro pentito di 'ndrangheta, è uno di loro: arriva nel 1959 e ancora adolescente inizia la sua carriera criminale con piccoli furti: no dei suoi primi colpi consiste nel rapinare la cassaforte del parroco di Corsico. La tappa successiva sono i sequestri di persona. Il picco risale alla metà degli Anni Settanta, quando i platensi di Buccinasco rapiscono otto persone in tre anni. Gli Anni Ottanta sono il decennio della droga. A quel punto le 'ndrine lombarde sono ben strutturate e a Buccinasco comanda Antonio Papalia. «Alcuni appartenenti a queste famiglie però, dopo molti anni di carcere, oggi sono uomini liberi - fa notare Linguanti - nonostante molti dei lori nomi compaiano nelle carte delle ultime inchieste dell'antimafia. Vivono da fantasmi, nell'anonimato. Nei quartieri della mala il loro nome è sinonimo di rispetto. Mafiosi di rango, certificati dalle sentenze dei giudici e da recentissime informative della polizia giudiziaria. Siciliani, ma soprattutto calabresi».

VIA LA PROSTITUZIONE

I carabinieri, soprattutto negli ultimi anni, hanno fatto un gran lavoro di pulizia anche nel campo della criminalità albanese e dei loro traffici di stupefacenti legati a filo doppio con lo sfruttamento della prostituzione. «Gli albanesi erano i padroni della strada, romeni e italiani la loro manovalanza - spiega Linguanti -. Alle ragazze chiedevano 200 euro solo per un pezzo di marciapiede più una quota a parte del frutto del loro lavoro, tutto denaro che investivano nell'acquisto della droga. Tra luglio e agosto abbiamo arrestato 13 persone, tra albanesi, romeni e italiani e sequestrato un chilo mezzo di cocaina. Lungo la Nuova Vigevanese, tra Corsico e Trezzano sul Naviglio il fenomeno della prostituzione è stato drasticamente arginato».

OMICIDI, RICETTAZIONE, LITI

Sarebbero ancora tante le cose da ricordare: la zona è forse la più importante piazza della ricettazione italiana e arrivano oggetti da tutto il Paese. «Abbiamo effettuato il più ingente recupero di oggetti sacri rubati nelle chiese e nei cimiteri, anche al Monumentale, con 70 statue e 30 quintali di oggetti di bronzo - conclude il maggiore - Inoltre abbiamo individuato e tratto in arresto il responsabile del regolamento di conti davanti a un bar di Rozzano dove un uomo aveva investito con il camion un altro.

E risolto l'omicidio del povero tassista di Trezzano, stordito e strozzato dalla moglie, quindi abbandonato in un borsone gettato sul ciglio di una pista ciclabile».

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