Cronaca locale

«È già concentrato a trovarsi un'altra poltrona»

«Più che fare politica nazionale, per garantirsi un domani, isapia dovrebbe preoccuparsi di amministrare bene la città dove è stato votato» attacca il coordinatore regionale di Forza Italia.

Maria Stella Gelmini, il sindaco è sceso in campo per riunire il centrosinistra, per fare da ponte tra il Pd di Renzi e Sel. Cosa ne pensa?

«Mi sembra che sia molto concentrato sul garantirsi un futuro, visto che dopo la performance deludente si rende conto da solo che quello a Palazzo Marino traballa. Non mi interessa commentare in casa d'altri ma mi pare che il Pd si stia già guardando intorno. Del resto non c'è settore, dalla gestione dell'immigrazione alla casa alle tasse in cui abbia brillato. I milanesi hanno subito rincari su ogni fronte, dai mezzi Atm all'Irpef al servizio del dopo scuola».

Tra le priorità della giunta a settembre ci sarà il bando per le moschee. Sempre contrari?

«Assolutamente contrari. Fi ha assoluto rispetto per la libertà di culto ma in piena emergenza terrorismo e dopo le notizie inquietanti uscite anche in questi giorni sul reclutamento di giovani al nord per combattere in Iraq e in Siria, è assurdo anche solo pensare di aprire moschee. Non ci sono garanzie sugli interlocutori, sulla sicurezza. E i sermoni? Per noi dovrebbe esserci l'obbligo dell'italiano. Ma la giunta non pensi di cavarsela su un tema di questa portata senza passare dal Consiglio»..

Dall'aula passerà per forza la delibera con cui il Comune assegna due aree alla famiglia Cabassi in cambio del Leoncavallo. Si va verso la regolarizzazione del centro sociale.

«La sinistra ha sempre strizzato l'occhio al Leonka, noi faremo opposizione. Il prefetto ha appena requisito un'area occupata (le villette Aler occupate dal Lambretta, ndr.), ha lavorato con grande serietà. Nei quartieri popolari invece stanno aumentando gli abusivi, Pisapia ha abbandonato le periferie, si conferma sempre più il sindaco del Quadrilatero».

Non che gli manchino i problemi in centro: il Tar ha appena bocciato il suo regolamento degli affitti alle griffe in Galleria. Avreste agito diversamente?

«Nel merito, credo che avrebbe fatto meglio ad assegnare gli spazi con bandi di gara, per garantire la concorrenza. Ma prendo spunto dal tema per ribadire che, anche in vista di Expo, manca totalmente un progetto per valorizzare la moda e la cultura. Da Armani a Prada passando per i giovani stilisti e le scuole di design, la giunta mostra di sottovalutare un segmento fondamentale per il made in Italy e un biglietto da visita di Milano nel mondo. Oggi la città della moda fatica a reggere la concorrenza con Parigi e New York, perchè mantenga uno standard internazionale forte ha bisogno di essere supportata, invece il settore deve autopromuoversi».

Il centrodestra si scalda già per il 2016? Tutti uniti o tutti divisi?

«Con i consiglieri comunali e di zona di Fi presenteremo a settembre un “piano per Milano“. Io mi adopererò nell'obiettivo di riunire centrodestra.

Con Fdi, Nuovo Centrodestra e Lega dobbiamo ragionare non solo in ottica di partito ma di squadra, di coalizione, per illustrare un'alternativa al governo deludente di Pisapia».

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