Cronaca locale

Giampiero Ingrassia in tacchi a spillo: «Contro il razzismo... Grasso è bello»

Dagli anni '80 arriva Hairspray, il musical che ha sbancato Broadway

Viviana Persiani

«Una favola a lieto fine che regala due ore di grandi emozioni attraverso la risata, il dramma e la riflessione». Così, Giampiero Ingrassia, con tacchi a spillo, abito luccicante, trucco non proprio dai toni naturali, presenta Hairspray Grasso è bello in scena da oggi al 18 febbraio, al Nuovo. Se nel film di John Waters del 1988, la corpulenta Edna era interpretata da Divine, un autentico travestito, nel musical diretto da Claudio Insegno e portato in scena da una compagnia ben nutrita di giovani e abili performer, sarà Ingrassia a dare vita ad un personaggio coraggioso e interessante. «Quando mi hanno proposto questo ruolo sono stato felicissimo, forse non cosciente della difficoltà. È una nuova sfida. Interpreto una donna e non faccio il travestito: con questa parrucca, il seno finto, il sedere e la pancia, sono pronto ad affrontare la scena forse un po' da masochista, visto che non sarà semplice muoversi con questo esoscheletro». Ambientato nei primi anni '60, a Baltimora, Hairspray porta sulla scena le tensioni dell'epoca attorno all'integrazione dei neri. Il musical, che a Broadway vanta oltre 2.500 repliche e ha vinto otto Tony awards, racconta, attraverso danza e musica, le atmosfere del periodo. Un aspetto che ha affascinato Insegno convincendolo a portarlo in Italia, rispettandone la partitura originale. «Il testo è l'originale di Thomas Meehan e Mark O'Donnell spiega il regista-. Ho voluto aggiungere qualche battuta per dare più ritmo, visto che la lingua italiana ha un potenziale comico maggiore rispetto a quella americana. Lo spettacolo è delizioso, completamente tradotto in italiano, comprese le canzoni». L'allestimento si avvale anche di un organico di 14 musicisti per le musiche dal vivo, sotto la direzione di Angelo Racz: «Le musiche di Marc Shaiman continua Ingrassia - sono molto stilose e si rifanno alle sonorità anni '60, dallo swing al blues. Non confondiamolo con le atmosfere de La Febbre del sabato sera, dove le musiche erano già da anni '70, ispirate già al rock. Hairspray non è certo leggero. Oggi si parla di bullismo e altri pregiudizi: lo spettacolo è molto attuale perché, oggi come ieri, si combatte per l'uguaglianza e l'integrazione, sia esso bianco, nero, grasso, magro, o di qualsivoglia religione».

Senza trascurare le coreografie impegnative, soprattutto per Ingrassia che porta i tacchi.

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