Cronaca locale

Giovane calciatore ucciso da un camionista pirata

Travolto alle 6 del mattino mentre attraversava la strada L'ipotesi che l'autista non si sia accorto di nulla

Giovane calciatore ucciso da un camionista pirata

Era il classico «ragazzo modello»: studente di architettura, benvoluto dagli amici, gran sportivo, terzino nella Pantigliate, formazione di prima categoria. Ieri all'alba una banale disattenzione o una bravata gli è costata la vita: ha scavalcato le recinzioni e attraversato la Provinciale 14 Rivoltana ancora immersa nel buio. Ed è stato falciato da un veicolo poi allontanatosi senza prestare soccorso. Anche se forse potrebbe non trattarsi del classico «pirata della strada». Le lesioni del giovane lasciano pensare sia stato investito da un autotreno, per cui il conducente, date anche le condizioni di scarsissima visibilità, potrebbe realmente non essersi accorto di nulla. La notizia ha gettato nello sconforto il paese e in particolare il mondo sportivo: i dirigenti della Pantigliate hanno già annunciato la sospensione delle gare di tutte le formazioni in programma in questo fine settimana.

Erano circa le 5.30 quando Alessandro Gioia, 24 anni, dopo un giro in alcuni locali della zona, aveva fatto l'ultima tappa al McDonald's presso il luna park di Segrate, solitamente aperto tutta la notte. A quel punto avrebbe detto agli amici di voler fare due passi da solo all'Idroscalo e si è diretto verso la Rivoltana, in quel tratto una superstrada con tanto di barriere ai lati e guard rail al centro. Il ragazzo ha scavalcato le rete metallica e si è inoltrato sulla carreggiata venendo immediatamente travolto. Gli amici si sono resi conto di quanto successo e hanno chiamato i soccorsi, ma non c'era più nulla da fare: il personale del 118 ha solo potuto constarne il decesso. Sul posto anche i carabinieri di San Donato che hanno raccolto le testimonianze ed eseguito i rilievi. È subito apparso evidente come le lesioni riportate fossero compatibili più con un autotreno che con un'auto. Particolare che, abbinato alla scarsa visibilità, il quel tratto la Sp 14 è scarsamente illuminata e a quell'ora c'era foschia, lascia immaginare come l'autista possa non essersi accorto di nulla.

La notizia ha suscitato grande sgomento a Pantigliate dove Alessandro Gioia viveva insieme ai genitori e un fratello in via Risorgimento. Studente di architettura era molto popolare in paese anche perché era terzino e capitano della squadra di calcio che milita in prima categoria.

«Conoscevamo Alessandro da bambino, visto che aveva cominciato da noi nella scuola calcio dei pulcini - ha detto il segretario della Pantigliate, Walter Cecchin - Abbiamo subito chiesto e ottenuto dalla Lega di potere sospendere tutte le nostre partite in programma fra oggi e domani».

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