Cronaca locale

Un Giro in Oltrepò pedalando da turisti col vino in borraccia

Il passaggio della Carovana rosa è lo spunto per far conoscere territorio e grandi vitigni

Un Giro in Oltrepò pedalando da turisti col vino in borraccia

C'è un Oltrepò da stappare in Carovana al Giro quest'anno. Non è uno scherzo e non è solo un vino ma è piuttosto un territorio che si propone e si vuole fare conoscere al meglio per tre settimane di corsa rosa a contatto con la gente del giro, sulle strade d'Italia e lancia messaggi popolari ad un pubblico attento non più solo alla corsa di per sé, Nibali e compagnia vincente, al ciclismo in senso stretto e agonistico, ma a quello in senso ampio e anche turistico. «La chiamano già la green bike new economy» ha spiegato Andrea De Luca, voce di Rai Sport che commenterà la corsa rosa e che, alla vigilia della partenza,si è prestato a moderare un talk sul tema del turismo in bici anche per amore del vino.

La qualità del vino, e prima ancora la sua storia, passa anche attraverso questi eventi mediatici: come ha spiegato bene nell'incontro tenutosi al Centro della Stampa Estera di Milano, il presidente di Ersaf Alessandro Fede Pellone quando intervenendo sorridente fra campioni, vignaioli, comunicatori e winelover ha sottolineato: «Noi di Ersaf sosteniamo con forza l'obiettivo di Regione Lombardia che con il suo assessore all'agricoltura, alimentazione e sistemi Verdi Fabio Rolfi, vuole dare all'Oltrepò una voce unica e ci crediamo sottolineando come la recente legge sull' enoturismo sia una opportunità unica per l'Oltrepo' e per tutta la Regione. Lavoriamo per il maggiore coinvolgimento di tutte le categorie, anche quelle istituzionali compresi i Comuni di appartenenza delle cantine e delle aziende agricole e sarà bello vedere presto indossare la maglia rosa al vino di qualità della nostra terra». Da una parte la comunicazione dove la carovana è solo un inizio. Dall'altra, la corsa a tappe per la riqualificazione di un territorio che ha scelto «Armonie di Oltrepò» per parlare anche del suo Oltrepò «divino», una corsa iniziata da mesi con un lavoro serio intenso e capillare come ha sottolineato il presidente del Consorzio Oltrepò Luigi Gatti, fiero di avere in carovana anche la qualità di un zclub storico», che è super qualità, e si chiama Buttafuoco: «Brand presente sul mezzo pubblicitario che se dovessimo paragonarlo ad un corridore del Giro sarebbe uno scalatore che non ti aspetti che vince per distacco una tappa decisiva. La gente dell'Oltrepò brinda a quei successi che durano nel tempo come certi vini rossi da invecchiamento, come certe bollicine metodo classico da Pinot Nero (vinificato in bianco) che devono essere la bandiera del territorio perché su queste colline armoniose sono vincenti».

Come vince già per distacco il cicloturismo che abbinato all'enoturismo è come vincere giro e tour nello stesso anno: stiamo cavalcando un trend che dice - fonte Unioncamere - più 41 per cento di cicloturisti in Italia negli ultimi 4 anni.«Ci sono autentici brand ambassador del territorio d'Oltrepò gente che qui ha pedalato per vincere le corse importanti e adesso si diverte a pedalare per turismo» ha detto fra l'altro Luca Bellani, vice presidente del Consorzio. Fra questi brand ambassador dell'Oltrepò c'è Emanuele Bombini, corridore professionista doc anche nel senso territoriale perché è di Broni Dieci anni da professionista (1981/1991) con gente da «scortare» come Moreno Argentin, azzurro e regista anche lui in corsa come Cassani. Noto per la sua intelligenza tattica, vincitore di una tappa al Giro 85, ds di una delle prime fortissime corazzate del ciclismo la Gewiss di Eugenio Berzin: «Sono qui per dire bravi era ora che il nostro Oltrepò si facesse vedere- spiega- Io credo fortemente in questa iniziativa. E sono convinto che molti giovani imprenditori del vino e non solo faranno cose importanti su queste colline bellissime e di valore. Chi vincerà? Il vino dell'Oltrepò di sicuro, dategli tempo. Il Giro spero Nibali che ha la stoffa e la forma per la maglia rosa».

E poi Eugenio Berzin, campione del mondo su pista e vincitore del Giro del 1994 che continua a pedalare per divertimento: «Uso anche la bici assistita e mi diverto- racconta- e invito tutti a provarla, un nuovo modo per conoscere i nostri posti. Anche percheè dalle mie parti quando si scollina si arriva su una vigna di Pinot Nero e o una si Buttafuoco»

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