Cronaca locale

La giunta Fontana in dirittura d'arrivo. Il rebus quote rosa

Pochi giorni al via, rifinitura dei nomi. Almeno sei donne in squadra. Il risiko

La giunta Fontana in dirittura d'arrivo. Il rebus quote rosa

Mancano 8-9 giorni all'insediamento del neo presidente Attilio Fontana e la sua prima giunta regionale è in dirittura d'arrivo. Dopo un primo giro di consultazioni, e in attesa di una rifinitura che potrebbe arrivare a metà della settimana prossima, i partiti mettono a punto le rispettive delegazioni. Fattore decisivo di cui tener conto è la rappresentanza femminile, che dovrà coprire il 40% dei posti in giunta. Tradotto e approssimato per difetto significa 6 assessori donne in una giunta a 16, come appare probabile per accontentare le ambizioni dei partiti e nei partiti. La Lega dovrebbe avere 8 posti. Sicuri della nomina, ad oggi, 4-5 papabili, per lo più uomini.

Il bresciano Davide Caparini, a lungo deputato, da esterno dovrebbe andare a gestire il bilancio. A un altro bresciano, Fabio Rolfi, che vanta uno score di 9.626 voti, dovrebbero andare deleghe pesanti, a meno che il partito non lo convinca a correre per il Comune di Brescia dove Rolfi è stato vicesindaco, mettendo però in conto un'improbabile rottura dei patti con Forza Italia, che per Piazza Della Loggia ha in mente di candidare Paola Vilardi. Praticamente certo della nomina ad assessore (alla Montagna) l'ex presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori, che fra Valtellina e Valchiavenna ha sbancato con quasi 9mila preferenze. Il lodigiano Pietro Foroni pare in corsa per l'Agricoltura o in alternativa per la guida del nutritissimo gruppo leghista. Altro papabile assessore leghista è il bergamasco Giacomo Stucchi, presidente uscente del Copasir. In corsa per un assessorato, nella Lega, la uscente Claudia Terzi, già sindaco di Dalmine, che si è occupata di Ambiente e però è stata eletta anche a Roma. Se dovesse optare per Montecitorio, in alternativa c'è la due volte sindaco di Stezzano (Bergamo) Elena Poma. Nome in ascesa, quello della lomellinese Silvia Piani, che per la circoscrizione Pavia (finora sotto-stimata nei toto-giunta) nell'ultima legislatura era subentrata in Consiglio regionale ad Angelo Ciocca, dimessosi nel 2016 dal Pirellone per diventare eurodeputato.

La terza donna assessore potrebbe essere una fra le uscenti Cristina Cappellini o Francesca Brianza. O un'esterna. In Forza Italia i nomi da cui partire sono quelli dei recordman delle preferenze, quindi Giulio Gallera, assessore uscente (e probabilmente rientrante) alla Sanità, e Fabrizio Sala (che va verso una conferma alla vicepresidenza). Terzo punto fermo sembra un altro nome da record: la donna più votata, Silvia Sardone, che potrebbe andare a gestire una delega operativa ma considerata «rognosa»: i Trasporti. In forte ascesa le quotazioni di Elena Centemero, deputata per due legislature, già presidente di commissione al Consiglio d'Europa, ex dirigente scolastico. In lizza anche Francesco Ferri, presidente del Centro studi del pensiero liberale, e fra gli eletti il bresciano Alessandro Mattinzoli, il milanese Fabio Altitonante e il comasco Alessandro Fermi, che potrebbe sedersi sullo scranno di presidente del Consiglio regionale.

In Fratelli d'Italia pareva improvvisamente a rischio Viviana Beccalossi. Inciderebbe il suo sì al referendum sull'autonomia lombarda: una scelta in armonia col centrodestra ma che i vertici di Fdi non hanno apprezzato. Considerato però il successo personale (3.894 preferenze), quello politico (a Brescia Fdi è al 4,8%), l'esperienza e il «fattore donna», pare difficile che Fdi possa privarsene, anche perché l'altra rieletta, Lara Magoni, preferirebbe Roma. Se la giunta sarà a 16, assessorato all'Autonomia per Stefano Bruno Galli. E se sarà a 16 - Fontana non ha detto no - assessorato anche per «Noi con l'Italia», che con l'1,3% ha un solo eletto (Luca Del Gobbo) ma rappresenta un mondo che al Pirellone conta ancora. Assessore potrebbe essere uno fra Raffaele Cattaneo e gli uscenti (Mauro Parolini e Del Gobbo). Qualcuno però ipotizza che, proponendo una donna, Nci potrebbe facilitare il tutto. Se così fosse i nomi sarebbero Carolina Pellegrini, consigliera regionale di pari opportunità, o Deborah Giovanati, che con 5.

847 preferenze (seconda dopo Del Gobbo) ha fatto registrare un exploit che i giovani popolari vogliono far pesare.

Donne Regione Lombardia, il Giornale

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