Cronaca locale

Golf, Milano in buca sogna i Giochi

Premio da 7 milioni di dollari e big in gara. Spot per le Olimpiadi invernali 2026

Diana Alfieri

Su il sipario sul 74° Open d'Italia di golf, la più importante manifestazione golfistica nazionale, evento principale del progetto Ryder Cup 2022. Un torneo inserito tra gli otto delle Rolex Series dell'European Tour e che mai come quest'anno avrà grandi numeri: per la prima volta ci sarà un montepremi di 7 milioni di dollari, un field che comprende 25 dei primi 100 giocatori al Mondo, 500 volontari nell'organizzazione e con l'ingresso gratuito è facile attendersi il pienone di pubblico. Appuntamento dal 12 al 15 ottobre sul percorso del Golf Club Milano nella splendida cornice del Parco di Monza, il giorno prima è invece in programma la Rolex Pro AM.

«Sarà un Open straordinario, anche in Italia il golf è diventato uno sport seguitissimo. Ci saranno grandissimi atleti, fra cui il nostro Francesco Molinari che è ormai una star mondiale» ha detto un emozionato Franco Chimenti, presidente della Federgolf- Si dice sempre che questo è uno sport d'elite. Voglio vedere quanti sono gli sport che per eventi di questo genere non fanno pagare...».

A fare gli onori di casa a Palazzo Lombardia il governatore Roberto Maroni che ha spiegato i motivi dell'investimento che la Regione ha fatto per ottenere un evento così importante. «Ho detto subito di si all'Open d'Italia perché l'anno scorso alla vittoria di Molinari dissi chi lo avremmo rifatto qui ed ho avuto ragione. Investire sugli eventi sportivi valorizza il nostro territorio». L'Open d'Italia costituisce il cuore del progetto Ryder Cup 2022, il cammino del golf italiano verso la sfida fra Europa e Stati Uniti in programma tra 5 anni a Roma: «Con la Ryder Cup ha vinto l'Italia- ha detto il ministro dello sport Luca Lotti- Sarà l'occasione per dimostrare che siamo in grado di organizzare grandi eventi sportivi e non». Tornando all'Open d'Italia, saranno tantissimi i campioni in gara. Saliranno sul tee del Golf Club Milano ben sette vincitori di tornei major: Sergio Garcia, campione Masters, Danny Willett, stesso titolo nel 2016, Martin Kaymer, Graeme McDowell, Darren Clarke, il veterano Jose Maria Olazabal e Trevor Immelman. Con loro campioni del calibro di Lee Westwood e Luke Donald. Ci saranno due fra i primi dieci giocatori al mondo, John Rahm (n.5) e lo stesso Garcia (n.10), ben 86 dei partecipanti hanno vinto almeno un torneo in carriera e 21 hanno difeso almeno una volta i colori dell'Europa nella Ryder Cup. Difenderà il titolo Francesco Molinari, numero 1 azzurro e 18esimo giocatore al mondo, capace quest'anno di sfiorare l'impresa con il secondo posto nell'US PGA Championship. Con un field così ricco di campioni non si può certo pensare ad un favorito, ma solo indicare una rosa di giocatori da seguire con attenzione e che sapranno regalare al pubblico momenti di grande spettacolo.L'Open d'Italia sarà una festa di sport per tutti, con tante iniziative sia per gli appassionati di golf sia per chi si avvicinerà per la prima volta a questa disciplina. Sarà la nona volta che il torneo si disputerà al Golf Club di Milano, la terza consecutiva. Il circolo brianzolo, nato nel 1928, situato nel Parco di Monza, è uno dei più prestigiosi e antichi d'Italia. Nell'ottica di una maggiore diffusione del golf, in occasione del torneo saranno piazzate nove buche di prova per le strade di Monza mentre sarà possibile effettuare lezioni gratuite di prova con professionisti della Federazione sul percorso dove si disputerà il torneo. Per facilitare il raggiungimento del Golf Club, durante i giorni di gara sarà a disposizione un servizio gratuito di navette con partenze andate e ritorno dal centro di Milano. Da un grande evento all'altro il discoorso è tronato sui Giochi Olimpici «Le Olimpiadi invernali 2026 a Milano? E' prematuro- ha spiegato Giovanni Malagò, presidente del Coni- Nessuno ci obbliga ma per organizzare un evento del genere servono tre gambe: il Comitato olimpico nazionale, il governo e gli enti locali. Bisogna capire cosa accadrà alle elezioni politiche di Primavera, e a quel punto si potrà affrontare l'argomento seriamente. Oggi non è corretto farlo». Ma il sogno deve fare i conti con una realtà impiantistica drammatica: «Milano è una città meravigliosa- ha spiegato Malagò- ma in termini di infrastrutture sportive, onestamente, dire che lascia a desiderare è dire poco. Ha uno stadio da calcio non troppo moderno, ma molto importate, e poi ha l'idroscalo.

E poi mettiamo punto Sarei felice di riuscire a dare un contributo significativo con un centro di preparazione olimpica che avrebbe il vantaggio di poter coinvolgere nazioni straniere confinanti con il Nord Italia».

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