Cronaca locale

Gran finale dopo il Mayday: occupata casa della Regione

Gran finale dopo il Mayday: occupata casa della Regione

Tre giorni interlocutori. Intervallati da qualche festa (sicuramente notturna), ça va sans dire. Tuttavia saranno le parole, i discorsi, i programmi contro Expo a tenere banco da ieri fino a domani per antagonisti, No Tav, No Canal, ma anche per tutti i cittadini che desiderano partecipare. Dove? È presto detto: c'è chi pur non avendo una sede ha il potere, la fortuna (o la sfacciataggine) di crearsela lì per lì. E infatti giovedì primo maggio, al termine del corteo del MayDay Parade, la variegata galassia da cui è composto il movimento «No Expo», come se niente fosse, ha sciolto la manifestazione in piazza Duca D'Aosta per andare a occupare una palazzina da tempo vuota, l'ex sede degli uffici amministrativi dell'assessorato regionale alla Sanità in via Stresa - tra piazza Carbonari e via Melchiorre Gioia. Con grande disappunto dei residenti che già giovedì sera si sono dovuti sorbire la gioia dei «ragazzi» protetti da Palazzo Marino che hanno improvvisato uno dei loro rumorosi party.
Il Comune naturalmente non ha fatto un plissé. E le forze dell'ordine, che avevano appena gestito una manifestazione per ore e ore con 2mila persone che, oltre agli imbrattamenti (vergognosa la scritta «a morte i due marò») non avevano comunque creato problemi ben più gravi di ordine pubblico («se il bilancio delle manifestazioni di quel tenore fosse sempre così potremmo dirci fortunati» sussurrava ieri mattina qualcuno in questura) non hanno potuto che tirare un sospiro di sollievo. «Ma domenica sera, massimo lunedì mattina se ne vanno o li facciamo sloggiare con la forza» hanno concluso giovedì sera i celerini stremati.
Arrivano a raffica, però, le polemiche, perlopiù politiche. «È vergognoso che la città sia stata presa in ostaggio dai soliti facinorosi di estrema sinistra - si è sfogata Silvia Sardone, della segreteria regionale di Forza Italia e consigliere di Zona 2 - ed è assurdo che sia stato consentito ai centri sociali di organizzare un'occupazione abusiva da tempo annunciata, anche online sui siti antagonisti».
Riccardo De Corato, capogruppo regionale di Fdi, ha annunciato che un esposto alla Procura di Milano per l'occupazione: «Questo - ha spiegato - non solo perché i residenti intorno alla palazzina sono stati disturbati tutta la notte dal caos e dal rumore, ma sopratutto perché l'occupazione era stata annunciata e poi eseguita sotto gli occhi di tutti». Secondo De Corato, la questura avrebbe potuto procedere d'ufficio allo sgombero «già da ieri sera: ci chiediamo quando e se lo farà. È indegno - ha proseguito - per una città come Milano assistere all'ennesima occupazione abusiva nel silenzio di tutti coloro che hanno il dovere di intervenire, a cominciare dall'inerte Comune».
Anche l'assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli ha sentito il dovere d'intervenire: «Siamo di fronte a un vero e proprio caso di occupazione abusiva, e come tale va trattata. Tali personaggi non perdono occasione per creare disordini, seminare il panico tra la gente: questa è volta il pretesto è stato Expo, la prossima quale sarà?» ha dichiarato Bulbarelli.
Polizia e carabinieri, intanto, tengono d'occhio i «ragazzi».

«Nonostante i tanto sbandierati intenti interlocutori qualche blitz ce lo aspettiamo» commenta chi la sa lunga in materia.

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