Cronaca locale

«Grande inventore E nel ciclismo ha fatto bene a tutti»

Ernesto Colnago e Beppe Saronni, due nomi e tanta strada insieme. Tante pedalate, tanti sprint, tante vittorie. Due strade di successo e un colpo di fulmine che oggi continua perchè Saronni per Colnago è sempre stato in cima alla lista dei preferiti. Non solo gambe e classe ma anche testa e intuizione, come l'ultima che ha riportato le bici dell'Asso di fiori, nel grande ciclismo con il team Uae Abu Dhabi di cui il campione mondiale di Goodwood è team manager, prima formazione WorldTour dell'Emirato che, accanto al Gp di F.1, sta dando grandissimo impulso al ciclismo. Una sfida che ricompone una coppia che ha scritto la storia del ciclismo

Di nuovo insieme quindi?

«Era un'idea che avevo in testa già da qualche anno ma non c'erano mai state prima le condizioni...»

Ed ora ci sono?

«Assolutamente sì. Si è creata la situazione perfetta e sono felice di tornare a lavorare a fianco di Ernesto»

Che non ha solo un senso agonistico...

«Certo. E'una collaborazione che, in un momento particolare del ciclismo italiano sempre più in difficoltà a mantenere gli spazi, assume un significato importante»

Arabi ma un po' italiani è la nuova via?

«Non so. Però lavorare con Colnago che a sua volta lavora con aziende italiane come Vittoria, Campagnolo, Selle Italia per noi è importante. Una sfida nella sfida»

Chi è Colnago per lei, in una parola...

«In una parola non si può raccontare Ernesto. Mi servirebbe una settimana e forse non basterebbe...»

Faccia finta di essere all'arrivo di un mondiale. Ci provi...

«La prima parola che mi viene è che nel ciclismo è stato un inventore. Molte delle novità tecniche sono venute da lui...

Basta cosi?

«No. Un'altra cosa che si deve dire è che è che ha fatto del bene al ciclismo. A tutti. A chi lo ha conosciuto, a chi ha corso con le sue bici e a chi non le ha mai provate...»

ARuz

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