Cronaca locale

La grande scenografa e costumista nella collana degli Amici della Scala

Prosegue il progetto di documentazione avviato da Lucia Crespi degli Amici della Scala negli anni Novanta, i volumi orchestrati scientificamente e con cura e metodo su quegli artisti che hanno contribuito a fare grande il tempio della lirica. Quattro monografie e un grande volume si aggiungono alla collana: stiamo parlando di più di 50 in 13 anni, questo è il percorso delle monografie illustrate che ampliano il gigantesco mosaico dedicato alla storia della vita scaligera: una storia parallela alla conservazione e al restauro di abiti da scena, figurini, disegni, progetti di scenografie, oggi patrimonio della Galleria dei Costumi al Museo della Scala all'Ansaldo e al Museo stesso in piazza della Scala.

Con il libro «Teatro, danza e cinema» (Edizioni Allemandi) a cura di Lila De Nobili, bilingue, si aggiunge un tassello alla Collana «Sette Dicembre» che già aveva trattato Zeffirelli, Caramba, Wagner e San Quirico. Scenografa e costumista la De Nobili, amata dai registi, la Scala ha ancora in repertorio la «sognante e fantasiosa» Aida (1963, con la regia di Franco Zeffirelli).

La De Nobili ha lavorato con Cocteau, Rouleau, Hall, Ashton, Richardson e Gian Carlo Menotti. È dal 1973 che ha abbandonato il palcoscenico dopo un ventennio circa con la «Manon Lescaut» di Schippers e Visconti e Shade, per dedicarsi alla pittura che ha incantato artisti da David Hockney a Robert Wilson. La scenografia da lei praticata come estensione della pittura ha creato una scuola: negli anni Sessanta tra i suoi allievi ci fu Chloe Obolevsky che disegnò scene e costumi del di Beethoven ancora oggi in scena. Passiamo al volume «Lucio Fontana alla Scala» dedicato a una sua straordinaria e unica esperienza teatrale con Goffredo Petrassi, l'autore della musica del balletto «Ritratto di Don Chisciotte» del 1967, che può esssere considerata una sorta di corollario della mostra «Klein, Fontana. Milano-Parigi 1957/1962» allestita al Museo del Novecento, ex palazzo dell'Arengario, per capirci, di Milano. Anche Fabrizio Clerici, artista visionario e autore di tante fantasmagorie, di dichiarata pittura di matrice teatrale, molto attivo negli anni Cinquanta e Sessanta è oggi ricordato con un libro insieme alla costumista Odette Nicoletti, collaboratrice di Roberto De Simone e Mauro Carosi e anche da Margherita Palli, indiscussa «musa scenografica» degli ultimi importanti spettacoli di Luca Ronconi alla Scala.

Vittoria Crespi Morbio commenta così: «La finzione teatrale per comunicarne un piacere intellettuale raffinatissimo, ma anche uno svago fanciullesco e una moderna poetica della Meraviglia».

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