Cronaca locale

Griffe in Galleria, il Tar boccia il Comune

Nel mirino i subentri di Prada, Armani e Versace. Fi: «Meglio farla gestire a un fondo immobiliare»

Il centrodestra, ma persino a sinistra il presidente dell'aula Basilio Rizzo, possono dire il famoso: «L'avevamo detto». Il Tar ha bocciato la delibera con cui il Comune regola dal 2012 i nuovi ingressi in Galleria. Nel mirino finiscono in particolare i subentri di Prada, che ha acquisito parte degli spazi Feltrinelli, Versace che sta per aprire al posto dell'Argenteria Bernasconi, e la boutique Armani, su cui è già aperta un'inchiesta presso la Corte dei Conti. In base alla delibera, le case di moda sono potute subentrare a inquilini del Salotto con contratti ancora in corso accettando di versare al Comune un canone doppio. Ma per il Tar questa pratica viola la par condicio, è «una disciplina che svilisce per esigenze di cassa l'interesse alla tutela della concorrenza e fissa arbitrariamente un corrispettivo di concessione del tutto svincolato da analisi di mercato e dal risultato che il Comune potrebbe conseguire» attraverso la gara. Quando denunciano da due anni opposizione e Rizzo. Il Comune è nel caos. Il vicesindaco Lucia De Cesaris afferma che quasi certamente «la giunta farà ricorso al Consiglio di Stato».

Il capogruppo Fi Fabrizio De Pasquale chiede di «istituire una Commissione d'inchiesta» e dare in gestione la Galleria «a un fondo immobiliare».

Commenti