Cronaca locale

Quella guerra su due ruote che affascina i collezionisti

A Novegro fino a domenica una suggestiva mostra con i modelli inventati nel primo conflitto mondiale

Quella guerra su due ruote che affascina i collezionisti

Settantacinque edizioni non sono poche, e così l'ormai leggendaria «Mostra Scambio di auto, moto e cicli d'epoca», che due volte l'anno attira al Parco Esposizioni di Novegro eserciti di appassionati letteralmente in delirio, ha deciso, stavolta, di fare le cose in grande regalandoci un tuffo nella storia. Per il prossimo appuntamento, il 75°, in calendario dal 15 al 17 febbraio 2019, le motociclette si metteranno in divisa e diventeranno le protagoniste incontrastate dell'esposizione. Il tema scelto è infatti quello delle moto ad uso militare, che fecero il proprio esordio più di cento anni fa: pioniera fu l'inglese Scott, che già nel 1912, l'anno del Titanic per intenderci, produceva una moto con motore bicilindrico a due tempi sulla quale era montata una mitragliatrice. Ma il battesimo in grande stile avvenne sui campi e sulle strade della Grande Guerra, dove le due ruote «in divisa» furono subito apprezzate per la loro manovrabilità, leggerezza e rapidità di spostamento: in Inghilterra si formarono addirittura corpi di Despatch Riders, volontari motociclisti che combattevano in simbiosi con il proprio mezzo.

L'attesissima Mostra scambio, che avrà il patrocinio della Regione Lombardia, è da sempre una delle rassegne di punta del Parco di Novegro: per l'occasione vi aderiranno Club, Registri Storici e collezionisti, e sarà possibile vedere e toccare con mano pezzi unici e vere chicche: come la Moto Guzzi GT 17, monocilindrica da 500 cc del 1939, in dotazione al Regio Esercito italiano. Pesava circa due quintali ed era in grado di raggiungere i 90 orari: una velocità di tutto rispetto per l'epoca, anche considerando le condizioni delle strade. Venne costruita in meno di 5mila esemplari e dalla fine degli anni '30 fu rimpiazzata dalla più nota Alce, in dotazione anche alla Stradale fino al 1948; o la potente Indian 841 Military del 1942, bicilindrica con motore a V di 737 cc utilizzata dagli americani durante il secondo conflitto mondiale. Insieme ad Harley Davidson, Zundapp e Bmw, la Indian fu anche un'importante costruttrice di sidecar, altri protagonisti di successo negli scenari bellici, in strada e fuoristrada (pensiamo all'avanzata Bmw R75, dotata addirittura di retromarcia).

Tornando a ritroso nel tempo troviamo la mitica Frera, con sede a Milano e produzione a Tradate, nel Varesotto, che già nel 1910 si fregiava dell'appellativo di «Fornitrice del Regio Esercito» grazie a un modello con motore monocilindrico a valvole laterali di 320 cc. Fra le versioni più potenti, molto apprezzata era la 570 cc, che faceva concorrenza ad altri modelli di case italiane, come quelli che uscivano dagli stabilimenti Della Ferrera di Torino, produttrice di un bicilindrico da 1000 cc. Sempre in Italia si misero in luce Benelli, Mas, Sertum e le immancabili Gilera e Bianchi.

Oltre le Alpi, intanto, erano numerose le fabbriche tedesche, francesi e belghe che già nel corso della Prima guerra mondiale fornivano motociclette speciali ai rispettivi eserciti: fra le più attive Nsu, Adler, Wanderer, FN, Peugeot, René Gillet.

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